Entro il 2009 la riqualificazione del lungomare nord di Grottammare. A giorni il bando di idee.
Grottammare | "Un obiettivo improrogabile se non si vuol rischiare di perdere i fondi della Regione". Lo ha spiegato l'assessore ai lavori pubblici Fausto Tedeschi il quale attribuisce i ritardi nella realizzazione di tale opera al noto 'patto di stabilità'.
di Stefania Serino
Fausto Tedeschi
Ancora un anno e poi partiranno finalmente i lavori relativi alla riqualificazione del lungomare Nord di Grottammare nel tratto che si estende per circa 700 metri dalla zona del fiume Tesino sino a Via Balestra.
L'Assessore Fausto Tedeschi preannuncia l'imminente pubblicazione di un bando di idee destinato ad esperti del settore da cui il Comune trarrà ispirazione, sebbene non vincolato. "L'Arch. Ruffini stà sciogliendo gli ultimi cavilli burocratici - spiega Tedeschi - per pubblicare al più presto il bando di idee, ma è solo questione di giorni".
I fondi previsti per tale opera ammontano a circa 1 milione e 30.000,00 euro di cui circa 770.000,00 euro provenienti da un finanziamento regionale.
"Per quanto riguarda l'assetto del futuro lungomare Nord, nessuno stravolgimento - assicura Tedeschi, il quale aggiunge - il tratto di lungomare nord sarà riqualificato a partire dalla pista ciclabile, prestando particolare attenzione al tratto di pista nei pressi dell'Hotel Europa che in tal punto si restringe; tuttavia l'intera pista ciclabile andrà perfezionata e dovrà essere ben distinta dalla carreggiata per garantire più sicurezza a chi circola in bicicletta.
Il nostro obiettivo - precisa l'Assessore - è quello di garantire una migliore qualità della vita ampliando le zone preposte al passeggio e al tempo libero; dunque verrà ampliato e riqualificato il tratto di passeggio. Per ottenere questo risultato probabilmente sarà necessario eliminare una fila di parcheggi".
Un lungomare più aperto al tempo libero e meno soffocato dai gas di scarico delle auto in transito ed in sosta: questa è l'idea di base stando a quanto dichiarato dall'assessore Tedeschi il quale rassicura sulla notevole quantità di parcheggi presenti a Grottammare tre dei quali, appena realizzati: "abbiamo provveduto a realizzare ben tre parcheggi scambiatori - spiega l'Assessore - il primo risale ormai a qualche anno fa, ed è situato dietro il centro commerciale l'Orologio, il secondo nei pressi del complesso Le Terrazze a cui in questi giorni si stà provvedendo all'asfaltatura ed il terzo, già realizzato, nei pressi della Stazione ferroviaria.
Purtoppo - commenta Tedeschi - tale imponente opera ha subito dei notevoli ritardi a causa del famoso patto di stabilità".
Il patto di stabilità (art 77 bis) si riferisce a province e comuni con più di 5mila abitanti ed è vincolato alla crescita del saldo finanziario tendenziale del comparto. I coefficienti sono differenziati a seconda che l'ente abbia o meno rispettato il patto per il 2007 e presenti per lo stesso anno un saldo positivo o negativo.
In sostanza, secondo tale procedura, gli enti pubblici devono attenersi ad utilizzare un quantum ben preciso per realizzare opere. Nel caso in cui l'ente pubblico, in tal caso il comune di Grottammare, disponga di un finanziamento ben superiore a quello da poter utilizzare, stando a quanto stabilito dal patto di stabilità , non può farlo.
"Ecco dunque - commenta Tedeschi - i ritardi che un comune virtuoso come Grottammare ha dovuto pagare per essere i linea con quanto istituzionalmente disposto".
Tuttavia l'Assessore Tedeschi non è il solo a bocciare le norme sul patto di stabilità interno, che di anno in anno viene rinnovato, con vincolo triennale, dalle varie Finanziarie, poiché secondo una ricerca targata Legautonomie-Sda Bocconi, con il supporto di Unicredit è stato sottolineato come sebbene, nel 2006, solo il 13% dei comuni non abbia rispettato il patto, nei fatti, l'irrigidimento delle regole ha portato più svantaggi che motivi di ottimismo per le finanze locali: esternalizzazioni in forte crescita, uso distorto dei derivati e ricorso eccessivo a oneri di urbanizzazione e strumenti di project finance.
Il patto di stabilità interno non frena dunque il debito degli enti locali. Dal 2001 al 2007, infatti, il passivo finanziario delle amministrazioni territoriali è passato da 41 miliardi di euro a oltre 111 miliardi di euro.
La ricerca è stata presentata a Viareggio nell'ambito del seminario "Finanza locale e bilanci per il 2009. Patto di stabilità, investimenti, politiche sociali" (il sole24ore, 8 ottobre 2008).
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15/10/2008
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