Tagli ai contributi per gli affitti. "Il Comune aiuti chi è rimasto fuori"
San Benedetto del Tronto | Associandosi al Consigliere Primavera, Fernando Palestini del PD avalla tale ipotesi: "Sarà compito ed è un impegno della nostra maggioranza quello di mettere in atto provvedimenti che possano effettivamente salvaguardare le classi sociali più povere".
Fernando Palestini
Da Fernando Palestini Consigliere Comunale del Partito Democratico riceviamo e pubblichiamo quanto segue:
Il consigliere di Rifondazione, Daniele Primavera, ha posto in una conferenza stampa un problema importante che si innesca in tutte le discussioni relative all'integrazione degli immigrati di cui quotidianamente la stampa ci da notizia. (per approfondimenti si veda l'articolo correlato).
Un emendamento posto sulla conversione in legge del decreto Brunetta infatti esclude dalla possibilità di avere contributi per i canoni d'affitto gli immigrati che non risiedono in Italia da almeno 10 anni o nella regione da almeno cinque anni. Da qui la proposta di Primavera di istituire un fondo comunale aperto anche agli immigrati che assegni contributi, non cumulabili con quelli già erogati, per garantire il sostegno a queste famiglie spesso anche numerose. Tale proposta non può non trovare il pieno sostegno personale e di tutto il gruppo del PD e quindi l'impegno ad istituire tale fondo. Anche perchè quando parliamo di integrazione con gli immigrati e di lotta al razzismo dovremmo far seguire alla facile teoria la pratica di scelte concrete e gesti effettivi e sicuramente la proposta evidenziata in una mozione della Lega Nord, approvata dalla Camera dei Deputati, di istituire, a scuola, classi separate per stranieri va in direzione opposta rispetto ad una reale integrazione.
Le sollecitazioni di Primavera mi permettono comunque di allargare lo sguardo alla situazione economica e finanziaria del nostro paese con particolare riferimento all'emergenza sociale che secondo l'VIII rapporto sulla povertà presentato da Caritas Italiana e dalla Fondazione Zancan riguarda ormai non soli i sette milioni e mezzo di persone che in Italia vivono con 500-600 euro al mese ma altrettante che si collocano poco sopra questa fascia e quindi sono da considerare ad alto rischio.
Don Antonio Nozza, presidente di Caritas Italiana nel presentare il rapporto ha sottolineato: "Assistiamo in questi giorni a montagne di soldi pubblici che, con il giusto accordo di tutti, corrono al capezzale della grande finanza e delle imprese in crisi per tentare di mettere in atto un salvataggio. Perchè non fare altrettanto per soccorrere chi lotta quotidianamente per sopravvivere?".
Occorre definire ed articolare un piano contro la povertà che il nostro paese non ha mai avuto; si tratta quindi non solo di aumentare la spesa nei confronti dei meno abbienti ma soprattutto di verificare l'efficacia degli interventi proposti; cosa che da noi non è mai avvenuto.
Ritornando all'agire amministrativo locale sarà compito ed è un impegno della nostra maggioranza quello di mettere in atto provvedimenti che possano effettivamente salvaguardare le classi sociali più povere.
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16/10/2008
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