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Progetto Transismic: Grottammare capofila nella cooperazione internazionale

Grottammare | Analisi sperimentale per la valutazione e riduzione del rischio sismico. Questo è l’obiettivo alla base del progetto che ha visto la collaborazione tra Grottammare e la città albanese di Gjirokastra.

di Stefania Serino

un momento della conferenza stampa

"Si è appena concluso un progetto durato ben 9 anni", ha aperto così il Sindaco di Grottammare Luigi Merli la conferenza stampa tenutasi questa mattina orientata a presentare i risultati del progetto Transismic.

Merli ha tracciato in primis quelle che son state le tappe di un percorso lungo durato quasi 10 anni dove l'ente comunale con il supporto di ricercatori universitari, tecnici del settore nonché giovani studenti ha svolto un ruolo importante: "il progetto è nato da una gemellaggio tra il comune di Grottammare e la città di Gjirokastra, cittadina albanese gravemente colpita alla fine degli anni '90 da un momento di forte crisi economica, politica e sociale da cui seppur a fatica, tentava di uscirne.

La cooperazione tra i due comuni - ha aggiunto il Sindaco - è stata sin dall'inizio orientata a migliorare lo sviluppo futuro, sostenibile ed ordinato della città albanese affinché Gjirokastra potesse in futuro svilupparsi anche grazie agli strumenti urbanistici da noi introdotti".

Le attività principali del progetto riguardano azioni pilota di rilievo ed indagine finalizzate all'identificazione delle classi di rischio all'interno delle aree urbane di Grottammare e Gijrocastra con l'obiettivo di raggiungere una maggiore integrazione nella pianificazione urbanistica transfrontaliera del rischio sismico dei centri urbani e nello specifico, la diffusione di principi, metodologie e tecniche relative alla tutela e corretta gestione del territorio quale patrimonio inalienabile comune per ottenere una crescente sensibilizzazione a livello istituzionale, tecnico e sociale nelle aree transfrontaliere coinvolte.

"Oggi - ha precisato Merli - possiamo affermare con soddisfazione che la cittadina di Gjirokastra, grazie al progetto Transismic dispone di una planivolumetria digitalizzata, di nuovi strumenti hardware e software nonché di un gruppo di esperti formati in modo più approfondito rispetto al tema del rischio sismico e non solo, insomma una solida base su cui costruire un altrettanto solido piano urbanistico che regoli lo sviluppo della città".

Un progetto lungo e molto articolato che ha coinvolto Università, Enti, scuole e di conseguenza figure professionali diversificate. Nello specifico i partners delle regioni adriatiche sono stati: il comune di Grottammare, la Provincia di Ascoli Piceno, la Regione Marche, l'Università di Pescara, l'Università di Venezia IUAV,e in ultimo ma non per ultimo, l'Istituto tecnico per Geometri "Fazzini" di Grottammare.

Particolarmente interessante a tal proposito è stato lo scambio culturale tra gli 8 studenti dell'Istituto tecnico per geometri scelti tra i più meritevoli, ed i loro colleghi di Gjirokastra: "la loro accoglienza è stata superiore alle nostre aspettative - ha spiegato Alessandro Vennicola, oggi giovane studente universitario - e comunque l'esperienza è stata molto formativa per entrambi i gruppi che hanno potuto apprendere nozioni".

A tal proposito il Prof. Bruno Piccioni che ha seguito i ragazzi da vicino, ha rinnovato al comune di Grottammare nella persona del primo cittadino l'invito ad intraprendere in futuro altre simili iniziative affinché non si spenga un rapporto umano e professionale creatosi tra i ragazzi ed i ricercatori, tutt'ora in itinere.

Ad illustrare gli aspetti tecnici del progetto ci ha pensato l'Arch. Fabrizio Torresi il quale a nome dell'intero gruppo scientifico ha espresso soddisfazione nell'aver potuto conseguire ottimi risultati pur non disponendo di ingenti risorse: "siamo partiti con pochissime risorse ma con un incredibile entusiasmo. Avevamo grosse ambizioni - ha aggiunto Torresi - ma al contempo molte difficoltà. Possiamo comunque affermare di aver raggiunto risultati scientifici ineccepibili che riguardano sia la individuazione delle aree a rischio che possono poi permettere di focalizzare l'attenzione e dunque anche i fondi sugli edifici con maggior margine di rischio sismico. Si riesce in tal modo ad economicizzare la massimo le risorse di cui disponiamo e raggiungere in talmodo risultati accettabili".

La necessità del Governo Albanese di chiedere l'inserimento di Gjirokastra tra i siti tutelati dall'UNESCO come patrimonio dell'umanità - come ha ricordato il sindaco Merli - ha fatto si che il lavoro di formazione già svolto divenisse centrale per le autorità nazionali che hanno spostato a Gjirokastra il centro operativo per l'elaborazione degli allegati alla domanda. La richiesta preliminare dell'UNESCO di un Piano di Recupero del Centro Storico ha fatto si che questo strumento urbanistico divenisse una delle priorità per il Ministero della Cultura albanese che ha espressamente richiesto la collaborazione dei partner già impegnati per il perseguimento di questo obiettivo.

Oltre ai 64 ricercatori coinvolti nel progetto si ricordano i coordinatori del gruppo tecnico scientifico ovvero l'arch. Fabrizio Torresi coordinatore dell'intero progetto, l'arch. Liliana Ruffini del comune di Grottammare, l'Ing. Natalino Barbizzi della regione Marche e l'Ing. Bruno Bonifazi della Provincia di Ascoli Piceno.

03/10/2008





        
  



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l'Arch. Fabrizio Torresi mostra la cartina inerente le zone a rischio sismico nel comune di Gjirokastra

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