Il difensore civico che fine ha fatto? Brugni si interroga
Ascoli Piceno | Il consigliere provinciale di AN si chiede come andrà a finire e se verrà finalmente eletta questa figura fondamentale per il cittadino.
Il Consigliere Provinciale Brugni
Il Consigliere provinciale di AN, Massimiliano Brugni interviene sulla vicenda dell'elezione del difensore civico.
E' sfumata tra i litigi all'interno del centrosinistra al governo la possibilità di dotare la Provincia di Ascoli Piceno del Difensore civico! Dopo diverse votazioni non andate a buon fine in quanto mancavano i numeri per arrivare all'elezione, adesso è stato completamente eclissato il capitolo riguardante il difensore civico , tanto da non apparire neanche nell'ordine del giorno dell'ultimo consiglio provinciale.
Ricordiamo che come narrato nello stesso regolamento provinciale: "Il difensore civico è il garante dell'imparzialità e del buon andamento dell'attività della Provincia, è del tutto indipendente (e per questo non è soggetto ad alcun controllo) ed ha come obiettivo il pubblico interesse. Dopo essere stato eletto dal Consiglio Provinciale presta giuramento e resta in carica fino alla scadenza o allo scioglimento del Consiglio che lo ha eletto senza poter essere riconfermato e percepisce un'indennità di funzione pari a un terzo di quella prevista per il presidente del Consiglio. Il suo compito è quello di segnalare abusi, disfunzioni, carenze e ritardi dell'Amministrazione Provinciale nei confronti dei cittadini sia di propria iniziativa sia su richiesta degli interessati.
Possono rivolgersi a lui tutti coloro che risiedono nei Comuni della Provincia, anche in forma associata. Il difensore civico provinciale può esercitare inoltre le sue funzioni all'interno dei Comuni che sono intenzionati a dotarsene, previa convenzione con la Provincia.Per adempiere al suo compito il difensore civico acquisisce informazioni presso i dirigenti responsabili del procedimento, partecipa di diritto come osservatore alle riunioni del Consiglio Provinciale e redige una relazione annuale sull'attività svolta dall'Amministrazione non solo per segnalare ciò che non va ma anche per suggerire innovazioni organizzative ed amministrative."
Ci sembra sinceramente assurdo il fatto che ancora il duopolio Rossi_Mandozzi non sia riuscito ad arrivare ad una scelta condivisa. Rossi nel consiglio provinciale di luglio diceva, a parole di voler chiudere subito la partita...ma oggi siamo già ad ottobre e soprattutto governa ormai da cinque anni! Rossi il fautore della democrazia partecipata e Mandozzi il novello candidato alla presidenza della Provincia che vuol ottenere consensi attraverso le primarie, non riconoscono ai cittadini il diritto ad un organo supper partes che possa difenderli dagli eventuali soprusi e disfunzioni dell'ente provinciale.
Strano che Mandozzi con la forza degli attuali numeri del partito democratico in consiglio provinciale non riesca a far capire ai propri consiglieri la necessità di arrivare ad una soluzione condivisa sul tema. Al limite del comico i siparietti tra i consiglieri della sinistra, invece di scegliere in base ai nomi previsti sono arrivati a votare anche l'usciere del consiglio provinciale pur di impallinarsi . Ma questo è un grave segnale della mancanza del rispetto del consesso provinciale stesso e della figura del difensore civico ridotta quasi ad una macchietta!
Utilizzando le parole di Agostini "non ci piace come ha governato Rossi "noi rincariamo la dose aggiungendo "non ci piace come ha governato il duetto Rossi/Mandozzi che fino a ieri avevano condiviso qualsiasi decisione, (anche la divisione della Provincia, così come votata al 31 luglio, con parole di giubilo di Mandozzi) ed oggi si ritrovano divisi su tutto e sulla gestione del potere è iniziata la faida. La vicenda elezione del Difensore civico è quanto di più squallido accaduto e testimonia l'impossibilità del centrosinistra a governare la Provincia di Ascoli Piceno .
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06/10/2008
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