Mister, una sconfitta che lascia l'amaro in bocca per quello che si è visto in campo.
"Siamo venuti a Cremona a giocare la partita a viso aperto. Siamo stati bravi nel primo tempo a non concedere nulla all'avversario mentre noi siamo stati pericolosi in un paio di ripartenze che dovevamo comunque gestire meglio".

Abbiamo subito il primo goal in contropiede.
"E' vero e questo è proprio strano. Eravamo noi in possesso di palla e poi, su un rimpallo, il pallone è arrivato a Gori che è stato bravo a saltare l'uomo e a mettere la palla sul secondo palo".

Dopo il loro raddoppio potevamo anche disunirci.
"Siamo stati bravi nel momento più delicato della gara. Abbiamo rialzato la testa, e da quel momento in poi abbiamo poi messo in difficoltà la Cremonese fino al triplice fischio finale. Dopo che Morini ha accorciato le distanze con una splendida punizione, abbiamo cercato in ogni modo di raggiungere il pari che sarebbe stato il giusto premio per quello che abbiamo fatto sul rettangolo di gioco".

Sul finale di gara non è stato fischiato un fallo di rigore per fallo su Moi.
"Purtroppo l'arbitro non ha visto il fallo su Moi che dopo aver stoppato una palla in area di rigore stava per calciare in porta ormai a colpo sicuro. Rimane comunque la buona prestazione e la consapevolezza che i miei ragazzi se la possono giocare con tutti. Domenica prossima ci aspetta una partita importante che potrebbe dare una svolta al nostro campionato visto che la classifica è molto corta".

A questo punto è necessario anche recuperare gli infortunati.
"Siamo in emergenza sia in fase offensiva che in fase difensiva nel settore sinistro. Spero di recuperare al più presto sia Pippi che Padula due pedine importanti per il nostro scacchiere".

L'allievo non è riuscito superare il maestro!
"Ci conosciamo bene entrambi. Iaconi mi ha fatto i complimenti sia per la gara che abbiamo disputato, sia per come ha visto i miei ragazzi in campo. Nel calcio vince chi butta la palla dentro ed oggi a sorridere è la Cremonese, mentre noi torniamo a casa solo con gli applausi che, anche se fanno piacere, non muovono la nostra classifica deficitaria".