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L'I.T.B. Italia dipinge un futuro a tinte fosche

San Benedetto del Tronto | Gli imprenditori balneari criticano le altre associazioni di categoria che, a loro dire, sui nuovi canoni demaniali hanno presentato al Governo delle proposte che evidenziano una disparità di trattamento per le diverse tipologie di concessioni.

Dall'I.T.B. Italia riceviamo e pubblichiamo quanto segue: 

Gli imprenditori turistici balneari sono seriamente preoccupati dagli ultimi eventi che si sono susseguiti riguardo i nuovi canoni demaniali, ma anche e soprattutto per la crisi che attanaglia il settore turistico balneare che oggi più che mai avrebbe bisogno di incentivi e soluzioni per un rilancio competitivo del settore stesso.
Tali preoccupazioni, altamente sentite dalla nostra associazione nazionale, sono state addirittura alimentate dalle ultime proposte presentate congiuntamente dalle altre confederazioni di categoria appartenenti alla Fiba Confersercenti, Sib Confcommercio, Oasi Confartigianato, Assobalneari Italia al governo, nella persona dell'Onorevole Michela Vittoria Brambilla, alcuni giorni fa.

Le proposte da loro presentate, evidenziano una disparità di trattamento per le diverse tipologie delle concessioni demaniali e soprattutto per l'aria scoperta, ovvero quella normalmente riservata alla posa ombrelloni. Tale concetto penalizza fortemente le medie e piccole concessioni comprese da zero a cinquemila metri quadri, mentre per quelle che vanno oltre i cinquemila metri quadrati è stata richiesta una scontistica che a scaglioni determinerà una riduzione fino all'ottanta per cento del canone per quelle superiori a 100 mila mq.. Inoltre viene richiesto un canone per le micro concessioni che non può essere inferiore a duemilacinquecento euro.

Come si potrà ben comprendere questo criterio viene da noi ritenuto del tutto inaccettabile, in quanto non si potrà continuare a penalizzare le piccole, medie e micro imprese, dal momento che, è notorio, quest'ultime sono le tipologie prevalenti che innalzano sia il pil sia l'occupazione e l'economia dell'intera nazione, soprattutto nella nostra regione.

Dette imprese verrebbero messe gravemente in crisi addirittura dalle stesse Organizzazioni Sindacali che, anziché salvaguardarle, andrebbero a difendere gli interessi delle poche mega strutture esistenti a livello nazionale.
Il nostro invito è rivolto agli imprenditori turistici balneari affinché facciano sentire il proprio disappunto direttamente alle stesse associazioni di categoria che li rappresentano.

L'I.T.B. Italia, consapevole delle enormi difficoltà nel portare avanti proposte e rivendicazioni tendenti a risolvere le annose problematiche del settore turistico balneare, rivolge un appello per sostenere con maggiore forza le nostre iniziative che verranno portate avanti nell'immediato futuro.

Un'altra delle preoccupazione che possono compromettere negativamente il settore riguarda la classificazione delle spiagge, che regionalmente dovrà essere effettuata, e che potrebbero essere collocate nella tipologia A con il conseguente raddoppio dell'attuale canone demaniale, che come noto ha subito ultimamente degli aumenti stratosferici, già ulteriormente gravati dallo scorso anno di una addizionale regionale pari al 10% del canone.

Questo non potrà assolutamente essere una linea da seguire da parte della Regione Marche che ci auspichiamo faccia sentire la propria voce nella prossima riunione tecnica che il governo ha convocato per il giorno 25 novrembre a Roma. Siamo sicuri che si adotteranno misure che non penalizzeranno ancora le imprese turistiche balneari affinché si possa far ritornare il turismo balneare ad essere il volano dell'economia turistica e riportare i numeri delle presenze e degli arrivi ai livelli che la regione Marche meriterebbe.

La nostra richiesta è che si torni con i piedi per terra, affinché gli imprenditori possano continuare a dare tutti i migliori servizi occorrenti per mantenere e ulteriormente sviluppare i migliori servizi occorrenti per tornare a competere in quest'importante comparto oggi sottoposto a una concorrenza di livello mondiale sempre più agguerrito.

Chiediamo che le categorie, e chi rappresenta direttamente gli imprenditori turistici balneari, vengano sentite per far recepire a chi detiene il potere politico le reali difficoltà in cui siamo costretti ad operare, per non continuare ad assumere posizioni e atteggiamenti contrari alle nostre attività con ripercussioni negative per tutto il settore turistico balneare.

14/11/2008





        
  



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