Il momento è delicato: tribunale, uffici, parole ed ancora il tribunale: e in questa vicenda delicata e allarmante le maestranze, dopo mesi di lotta ed incubi, muovono accuse nei confronti della Csil e Uil.

Gli ex dipendenti della Foodinvest smuovono dubbi su questo caso, denunciando una parte del sindacato distaccato e non unito proprio in questo momento di scelte, dove l'unità del corpo sindacale dovrebbe essere la base per la salvezza del sito di Porto d'Ascoli.

Tornando all'inizio della vicenda infatti va ricordato che le 4 organizzazioni sindacali hanno manifestato un atteggiamento improprio e arrendevole per la complessità del fatto in se per se; ma la risposta dei lavoratori è stata un'altra: una lotta dura e continua, affiancata dalla presenza del Prof. Alleva, docente e luminare nel campo del diritto del lavoro.

"In quella oscura fase è accaduto che due organizzazioni sindacali, Cgil e Ugl, hanno appoggiato i lavoratori nelle loro scelte, condividendo il nostro pensiero e le nostre speranze, avvicinando le istituzioni, lavorando in modo chiaro e deciso per la salvaguardia del sito, interessando le agenzie di stampa e convocando assemblee aperte a tutte le forze sindacali, a loro volta ripetutamente, con scuse ridicole e non trasparenti, disertate dalla Cisl e Uil" - denunciano le maestranze.

Aggiungono inoltre che "Oggi ci troviamo, passata la fase più delicata, forse a raccogliere i frutti del lavoro di quei mesi così duri e incerti, mentre vediamo la Cisl e la Uil che pavoneggiandosi di raccolti non propri , sguazzano nel loro individualismo meschino puntando il dito contro coloro che attraverso un lavoro unito e corretto hanno perseguito tutte le strade per riuscire nella riapertura del sito e nella tutela dei diritti dei lavoratori".

"Non vorremmo che le nostre vite dipendessero da un nero conteggio delle tessere sindacali" - attaccano i lavoratori ormai stufi di questo tira e molla, costante incubo di ognuno delle 82 persone purtroppo senza più un lavoro e senza più certezze.