"Chiarezza per i lavoratori della Manuli"
Ascoli Piceno | Il Sindacato dei Lavoratori chiede agli organi preposti di verificare le condizioni ed i requisiti per i benefici della Cassa integrazione alla Manuli Rubber di Ascoli.

Alcuni lavoratori della Manuli Rubber durante uno sciopero (Foto d'archivio)
Dal Sindacato dei Lavoratori di Ascoli ricaviamo e pubblichiamo quanto segue:
Il futuro in zona di un grande stabilimento produttivo come quello della Manuli Rubber, a Campolungo, preoccupa. Soprattutto dopo che per la prima volta sono stati messi in cassa integrazione ordinaria per un mese, 200 lavoratori di un intero reparto, con l'assenso dei sindacati confederali e dell'UGL, in un accordo che prevede l'utilizzo della CIG anche fino a 400 addetti ( su un totale di meno di 600).
Per questo, il Sindacato intercategoriale dei Lavoratori (SDL), che non ha firmato l'intesa recente con l'azienda, ha chiesto formalmente all'INPS e all'INAIL, di verificare se nel sito industriale di Campolungo, sussistano realmente le condizioni per l'applicazione e l'utilizzo della cassa integrazione, a favore di una parte rilevante di dipendenti, da parte della Manuli.
"Già c'è da chiedersi come mai l'azienda, dopo tanti anni di andamento positivo, richieda improvvisamente la CIG per così tanti lavoratori e per un periodo così lungo e che mai prima era stato richiesto - si domanda Andrea Quaglietti, RSU di fabbrica per l'SDL. Poi perché l'azienda non ha risposto alla nostra richiesta di chiarimenti circa i suoi progetti futuri per lo stabilimento ascolano, successivi ad un periodo transitorio di difficoltà e quindi di cassa integrazione? In considerazione di tutto ciò, e in relazione alla situazione dell'organico attuale della fabbrica e delle sua operatività reale - continua il delegato sindacale - abbiamo girato la domanda direttamente agli organi preposti per il controllo, visto che si tratta di soldi pubblici, chiedendo di verificare se ci siano tutte le condizioni e i requisiti di legge affinchè l'azienda possa usufruire legittimamente degli ammortizzatori sociali previsti dalla normativa, e per così tanti addetti".
Per Quaglietti inoltre, sarebbe davvero drammatico per il territorio se la Manuli non avesse piani industriali per il futuro, nell'area picena : "Mi domando quale impatto sociale potrebbe avere un'eventuale dimagrimento dell'azienda, o peggio ancora, per il comprensorio, considerando anche tutto il suo indotto economico e occupazionale, e chiedo ancora pubblicamente cosa stanno facendo gli amministratori locali per affrontare e prevenire un rischio del genere?".
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01/12/2008
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Betto Liberati