Il venti febbraio presso la sala del Cinema delle Palme si è tenuta l’assemblea degli iscritti al Partito Democratico per discutere delle dimissioni del segretario nazionale Walter Veltroni.

Dopo un appassionato confronto è stato approvato a maggioranza ed inviato all’assemblea nazionale di Roma il  documento che qui riportiamo integralmente:

Il Partito Democratico di San Benedetto del Tronto esprime piena solidarietà a Walter Veltroni. Dopo le dimissioni del segretario, che ha incarnato sin dall'inizio il progetto del Partito Democratico, siamo entrati in una fase sicuramente difficile, delicata, che va gestita con saggezza e lungimiranza. Non possiamo assolutamente tornare indietro e deludere le speranze di milioni di persone che credono nella possibilità di cambiare questo Paese costruendo un'alternativa valida alla destra. Si sta assistendo ad una sproporzione tra la maggioranza e opposizione; tutto ciò diventa pericoloso per la nostra democrazia, pertanto abbiamo una grande responsabilità nel condurre un’opposizione con le nostre idee. Il PD è nato per cambiare la politica, non per lasciarla così com'è. Per questo bisogna rinunciare ai personalismi e all'autolesionismo corrosivo,rischiando di disperdere l'enorme patrimonio di innovazione rappresentato dal nostro partito. Per questo obiettivo noi continueremo a lavorare portandovi le nostre aspirazioni .

Il progetto del PD, per come è stato finora realizzato, non può reggere e di fatto non sta reggendo. In Italia occorre un partito che si identifichi in Europa, autenticamente riformista,di massa e laico che faccia della difesa dei valori della Costituzione e della sua attuazione concreta i suoi punti di impegno strategico. Un partito che si impegni per i diritti di cittadinanza,per la scuola, per la sicurezza, per il diritto al lavoro e nel lavoro, per un vero stato sociale rivolto alla difesa dei più deboli, per la lotta ai privilegi, per la laicità dello stato.

Un partito come il nostro ha bisogno di democrazia interna, ma anche di disciplina. Ha bisogno di pluralismo, ma soprattutto di unità. Sarebbe stato utile che nel pieno della lotta seguita allo strappo costituzionale di Berlusconi si fosse presa una posizione definita. Non è ammissibile che la discrezionalità, del voto parlamentare, venga lasciata sempre e comunque ai singoli, non è concepibile che si faccia del sostegno alla mobilitazione della CGIL una questione di coscienza. Una parte del PD sa benissimo cosa intende fare sui temi importanti sopra-citati; il problema è mediare continuamente con chi la pensa in maniera diametralmente opposta.

La mancata sintesi di questi pensieri così diversi è il massacro politico. Il problema dell'identità del partito è molto importante, e deve essere un'identità forte, senza tentennamenti: laico ovvero rispettoso delle identità altrui e con un grande senso di appartenenza. C’è bisogno di un’azione chiara e decisa che tenda alla definizione immediata del congresso nazionale per andare subito alle elezioni Primarie per il nuovo segretario.

Questo potrà dare un rinnovato impulso all’azione politica che ha perso l’entusiasmo del progetto iniziale. Il sogno di un paese realmente democratico si può concretizzare solo attraverso la partecipazione di quanti si riconoscono negli ideali del nostro partito.