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Festa dell'8 marzo e un Osservatorio per la sicurezza delle donne

Ascoli Piceno | Questa la proposta del Dipartimento sulla Sicurezza nei Luoghi di Lavoro di CGIL, CISL e UIL di Ascoli Piceno. I dati delle banche dati Inail fanno riflettere.

Infortuni: 205.164 (periodo gennaio-ottobre 2008) è il numero delle donne che ogni anno restano vittime di incidenti sul posto di lavoro in Italia.
Incidenti mortali: 63. Sono tante, ogni anno, le donne che perdono la vita al lavoro.
Licenziamenti: 40%. Questa è la percentuale delle donne che smette di lavorare dopo aver avuto un infortunio.

Il Dipartimento sulla Sicurezza nei Luoghi di Lavoro di CGIL/CISL/UIL di Ascoli Piceno, partendo da queste cifre, ha messo insieme alcune informazioni, dati e notizie sul fenomeno degli infortuni nel lavoro delle donne della provincia picena (fonte dati Inail), premettendo che l'8 marzo rappresenta ormai un appuntamento consolidato nell'ambito della società moderna, una giornata in cui viene celebrata la donna ma che troppo spesso diventa una semplice occasione per muovere una grande massa di denaro legata a regali, cene tematiche, spettacoli di ogni tipo.

Collina, Galanti e Bianchini ricordano che l'essenza di questa giornata è invece un'altra: ricordare cioè quanto la donna venga ancora discriminata in vari ambiti, soprattutto in quello lavorativo; a questo proposito, anche l'informazione ha delle colpe quando si parla degli infortuni sul lavoro, tema di cui tutti oggi si riempiono la bocca ma che viene spesso trattato superficialmente.

In effetti ben poco si distingue nei dati sugli infortuni tra genere maschile e femminile: la generica trattazione del tema omette infatti di considerare le spaventose cifre che riguardano le donne, le quali vanno integrate con aspetti di diversa natura, prettamente socio-economica, che sfuggono ai più e sui quali, in un'occasione così propizia, occorre effettuare una riflessione accorata.

Nel 2008, periodo gennaio-ottobre, in Italia sono state infatti ben 63 le donne vittime di incidenti mortali sul lavoro: la cifra si è ridotta di sole 7 unità sul 2007, con una decisa prevalenza al nord.Nelle Marche, per fortuna, non si è registrato alcun caso mortale.Tuttavia resta alto il numero degli infortuni: 7.246, con una riduzione di 82 infortuni rispetto all'anno precedente. In particolare, nella provincia di Ascoli Piceno le più colpite siano le donne della fascia di età va dai 35 ai 49 anni, con 358 casi di inabilità temporanea o permanente: la lesione più comune risulta essere la lussazione (con 367 casi), seguita dalla contusione (232 casi).

A livello nazionale i settori più colpiti sono i settore legati all'industria manifatturiera (con 13 casi mortali), la sanità (11 casi) e il commercio (8 casi), mentre si confermano i rischi dalle attività immobiliari (dato, ma solo per un osservatore distratto, sorprendente).

Il Dipartimento sulla Sicurezza nei Luoghi di Lavoro di CGIL/CISL/UIL di Ascoli Piceno sottolinea come a questi dati vadano aggiunte le già citate ripercussioni di carattere sociale e psicologiche: persiste anche nell'ultimo anno una diffusa difficoltà di reinserimento post-infortunio, nonché il pagamento di indennizzi che non tengono conto dell'importanza della donna nella società (si pensi al suo doppio ruolo sul lavoro e in casa, alle conseguenze che gli infortuni possono avere a livello psicologico in una società dominata dall'idea della bellezza ad ogni costo: sembra incredibile ma la tabella delle menomazioni non fa differenze tra uomini e donne), l'attesa di tempi biblici per ricevere le rendite per i casi mortali che riguardano figli e mariti. Si aggiunga poi il sostegno che le donne dovrebbero ricevere a livello psicologico per il reinserimento non solo nel mondo del lavoro ma anche più in generale in società: ciò, soprattutto al sud, rimane un grosso problema.

Al fine di analizzare meglio la situazione degli infortuni delle donne, CGIL CISL UIL di Ascoli Piceno propongono l'istituzione di un Osservatorio per monitorare gli infortuni e le malattie professionali delle donne che lavorano.
L'idea, mutuata da altre esperienze presenti nel Paese, è quella di organizzare un sistema integrato dei soggetti che si interessano di infortuni sul lavoro con un duplice obiettivo: promuovere e diffondere la "cultura della sicurezza" (come previsto dalla L.123/2007) nel mondo del lavoro "rosa" e, dall'altra, tutelare le fasce di lavoratrici più deboli. Con l'Osservatorio si crede di poter inoltre esaminare anche le azioni di discriminazione, la promozione delle pari opportunità, la tutela della maternità, la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, l'analisi del fenomeno infortunistico e l'emersione dei fenomeni di irregolarità e lavoro nero.

CGIL CISL UIL di Ascoli Piceno proporranno all'Amministrazione Provinciale di Ascoli Piceno (anche con il coinvolgimento del consigliere delle Pari Opportunità), all'INAIL ed alle ASL la costituzione di questo Osservatorio. Sarà forse opportuno valutare anche la necessità di coinvolgere: Direzione provinciale del lavoro; Inps; Ufficio scolastico provinciale; le parti sociali.L'Osservatorio potrà essere inoltre lo strumento per mettere in campo nei prossimi mesi diverse iniziative, tra le quali: convegni a tema, ricerche e studi, pubblicazioni e convenzioni, progetti di lavoro, attività di formazione, premi per le buone prassi. Uno strumento anche di analisi delle malattie professionali denunciate dalle donne (sono sempre maggiori rispetto agli uomini); spesso malattie non computate (tendiniti). Le nuove forme di organizzazione del lavoro ed i nuovi rischi stanno dimostrando come il numero degli infortuni delle donne stiano aumentando; sempre più spesso l'impiego delle donne avviene in attività nelle quali prima erano escluse. Quindi nuovi rischi, nuove tipologie, nuove esigenze e nuove risposte e tutele per garantire maggiormente le azioni a favore della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro ed i relativi strumenti di prevenzione.

25/02/2009





        
  



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