Da Alessandro Galosi Consigliere Comunale del Gruppo "DestrAscoli" riceviamo e pubblichiamo quanto segue:

Gli ascolani credono che la soluzione dei grandi problemi della città, come quello della divisione della provincia, sia roba esclusivamente per addetti ai lavori. Sono abituati a delegare a chi li rappresenta. E questo come principio di una democrazia compiuta, è anche giusto. Ma spesso, molto spesso, non basta.

E così come cinque anni fa eravamo tutti forse più interessati alle vicende di Gaetano Fontana e di Bucchi e Colacone e della possibilità di entrare nei play-off della serie B, a Fermo si organizzavano i pullman per Roma.

Anche sabato, davanti alla Provincia a manifestare, c’erano solo “gli addetti ai lavori” i rappresentanti dei partiti e delle associazioni e qualche (pochi) consiglieri comunali e provinciali. Di gente “comune” ce ne era ben poca!

Il “tanto è già tutto deciso” che mi sono sentito rispondere da qualcuno, equivale al “tanto non si farà mai” di cinque anni fa. I miei 55 anni mi insegnano che, specialmente in politica, nulla è dato per scontato, fino alla fine.

Allora cari concittadini, qualche volta è necessario prendere posizione e far sentire la propria voce, la nostra atavica indolenza, negli anni, ci ha portato a rinunce che hanno duramente ferito il nostro territorio e la nostra economia. La questione della provincia di Fermo è ancora in piedi, anche se non potremo arginarla più, facciamo in modo che a pagarla non debbano essere solo gli ascolani.

Noi abbiamo stimato che la divisione del patrimonio costerà dai 300 ai 500 euro per famiglia, il presidente Rossi ha definito queste cifre fantasiose, allora giudicate voi, 15 milioni di euro da dare ai fermani diviso 200.000 che sono gli abitanti della residua provincetta ascolana fanno 75 euro.

Ossia ogni abitante, anche neonato, si accollerà un debito di 75 euro, moltiplicate per i componenti di ogni famiglia e poi vediamo se è pura fantasia o realtà.