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Ascoli Piceno, patrimonio dell'umanità?

Ascoli Piceno | Otto anni fa la proposta di inserire la cittadina tra i patrimoni dell'UNESCO, questo mese verrà finalmente presentata la domanda per l'inserimento del Centro Storico di Ascoli nella "Tentative List" del Ministero dei Beni Culturali per l'UNESCO.

Nell'ormai lontano 13 ottobre 2001 ottantacinque Associazioni Culturali, riunite nella Consulta per i Beni ed i Problemi Culturali del Comune di Ascoli Piceno, proposero la presentazione della candidatura del Centro Storico di Ascoli Piceno per l'inserimento nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'Unesco. Oltre 1000 cittadini in brevissimo tempo sottoscrissero una petizione, consegnata immediatamente al Sindaco della città.

Peraltro solo in data 14 febbraio 2006 è stata costituita un'apposita Commissione di esperti incaricata di individuare gli elementi caratterizzanti il sito di Ascoli in grado di favorire il conseguimento di questo importante riconoscimento.

La Commissione, dopo alcune riunioni, ha individuato nella presenza del "Travertino" l'elemento di specificità che caratterizza il tessuto urbano cittadino vieppiù esaltato dalla stretta relazione con le cave del territorio da cui viene estratta questa splendida pietra.
Va precisato , peraltro, che il lungo iter della pratica a tutt'oggi non ha trovato conclusione, non producendo, quindi, alcun risultato tangibile.

Finalmente nel corso della riunione, organizzata dalla Sezione di Italia Nostra di Ascoli Piceno il 18 novembre 2008 e dedicata all'argomento, gli amministratori cittadini hanno assicurato che entro il mese di febbraio 2009 verrà finalmente presentata la formale domanda al Ministero dei Beni Culturali per l'inclusione di Ascoli nella "Tentative List", da cui annualmente viene scelto il bene da candidare per l'inserimento nella "Unesco World Heritage List".

Le Associazioni Culturali cittadine, fortemente deluse da oltre sette anni di incomprensibili attese, sperano ora vivamente che si realizzi quanto garantito dagli amministratori comunali, confermando il loro più convinto sostegno a questa candidatura. Approfittano quindi dell'occasione per segnalare una serie di fondamentali interventi da effettuare che, nell'assicurare la tutela e valorizzazione del centro storico di Ascoli e della limitrofa "zona tampone", favoriscano la scelta della nostra città rispetto ai tanti altri siti italiani già inclusi nella "Tentative List" per la successiva candidatura per l' inserimento nell'Heritage List.

Le Associazioni Culturali ritengono che prioritariamente si debba mirare a creare le condizioni perché la penisola fluviale in cui è compreso il centro storico di Ascoli diventi un vero e proprio luogo ideale completamente pedonalizzato con l'eliminazione del traffico veicolare privato; che si proceda alla realizzazione di un sistema che metta in collegamento tutte le piazze cittadine da quelle più celebri, come Piazza del Popolo e Piazza Arringo, a quelle più discrete ed appartate, non dimenticando di valorizzare il fascino misterioso e ferrigno di impronta prettamente medioevale, ora annullato dalla presenza di un immondo parcheggio, di Piazza Ventidio Basso, avendo cura di utilizzare per la pavimentazione il travertino locale e non pietre provenienti da paesi esotici come avviene ora; che si crei un vero e proprio Percorso della Memoria Spirituale della città consentendo la fruizione intelligente e innovativa delle tante Chiese chiuse al culto (circa trenta) ; che si valorizzi il fascino delle torri medioevali evidenziando la presenza sia di quelle ancora integre sia dei resti inglobati in edifici successivi; che si crei un percorso dei tanti pregevoli reperti di epoca picena e romana presenti in superficie e nel sottosuolo; che si elabori un progetto di utilizzazione e fruizione di tipo culturale dei numerosi Palazzi nobiliari di pregio, ora sovente in stato di abbandono; che si provveda a elaborare un progetto di arredo urbano che esalti il pregevole volto della città.

Alla valorizzazione di questo prezioso scrigno dovrà inoltre contribuire la realizzazione di due veri e propri parchi naturalistici rendendo fruibili le fascinose rive dei due corsi d'acqua che formano la penisola fluviale.
Inoltre la quinta delle colline che, a nord e sud della città, rappresenta un elemento vitale del paesaggio urbano dovrà essere assoggettata ad una rigorosa forma di tutela, realizzando anche ad Ascoli quel progetto di "Addizione Verde" che ha nobilitato la civile ed elegante città di Ferrara. Anche l'utilizzazione dell'area della ormai dismessa Carbon potrà contribuire a nobilitare l'immagine della città.

Così, nel caso si dovesse optare per la parziale utilizzazione edilizia di questa preziosa area libera cittadina, potrebbe essere indetto un concorso internazionale per la realizzazione di edifici di elevata qualità architettonica utilizzando come materiale costruttivo il travertino locale e non il solito anonimo cemento e gli intonaci senza qualità. Non va dimenticato, poi, che la città si dovrà porre come vitale punto di riferimento tra la vicina costa e i due parchi nazionali dell'interno, ponendo l'impegno nella creazione di un percorso verde di qualità che valorizzi il sistema delle ville nobiliari picene e dei relativi parchi..

Memori, peraltro di quanto affermato dal grande storico francese Jacques Le Goff, del fatto che Ascoli si trova "poco a nord della frontiera fra l'Italia settentrionale e il Mezzogiorno d'Italia e sul versante adriatico, rivolta verso l'Oriente,verso questo mare Adriatico dove il dialogo Oriente-Occidente è stato così intenso" si dovrà operare perché la città riacquisti "nel grande movimento culturale di oggi animato dalla storia, un ruolo eminente come centro di studi e di ricerca sulle relazioni fra Occidente ed Oriente" e fra Nord e Sud.

E questa opportunità dovrà essere colta valorizzando la fortunata presenza della Facoltà di Architettura, da far diventare un Politecnico delle Discipline Architettoniche, di fama mondiale, dove, utilizzando in maniera appropriata le pregevoli caratteristiche della città e del territorio,si possa sviluppare una rete di conoscenze nel campo della tutela e valorizzazione dei beni architettonici, naturali e dei sistemi urbani. Politecnico da aprire alla partecipazione di esperti e allievi provenienti dal nord e dal sud, dall'occidente e dall'oriente in modo da consentire, così, che si avveri l'augurio del grande storico francese.

04/02/2009





        
  



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