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I retroscena sul Piceno Consind

San Benedetto del Tronto | Il ruolo di Donati e Rossi su una vicenda a tinte fosche, pone interrogativi che stimolano ad una riflessione più seria di quella che si sta spacciando.

di Prometeo

E' l'assessore regionale Sandro Donati quello che mai un attimo ha smesso di lavorare perché il Piceno Consind venisse commissariato ed oggi, seppur non ci sia traccia di alcuna delibera di Giunta, né di alcun decreto del Presidente della Regione, dopo aver anticipatamente spifferato alla stampa che il Nucleo verrà commissariato, colto da quella euforia che fa gridare "mamma mia quanto m'ha gustat!" a quelli che provano speciali piaceri, non resiste all'eccitazione di confessare quello che medita da sempre: collocare nella cabina di regia del Consind un Tecnico.

E così, all'indomani della pubblicizzazione sulla stampa del commissariamento ancora non ufficiale, svela testualmente con una nota che "Il Commissario si servirà di un soggetto attuatore, di profilo tecnico, per definire...il nuovo piano industriale", per il piacere del Presidente dell'Assindustria Adriano Federici e di tutti quelli che, come lui, bramano da tempo per ottenere il risultato di un tecnico nella cabina di regia del Consind.

A tradire l'assessore Donati sulle sue malcelate volontà c'è il fatto che a decidere che il Commissario si servirà di un tecnico non avrebbe potuto essere il designato Commissario Massimo Rossi poiché egli, attualmente in Congo, per sua stessa dichiarazione ha ammesso di aver saputo di questo incarico con una telefonata ricevuta quando già era in viaggio.

Certo, potrebbe essere stato lo stesso Donati ad informarlo, ma apparirebbe alquanto strano se con la stessa telefonata avesse anche concordato con lui l'affiancamento di un soggetto attuatore di profilo tecnico.

Anche perché il Presidente Massimo Rossi, dal Congo, rispondendo all'On. Luciano Agostini che interpretava la vicenda del commissariamento come "una soluzione di Spacca per Rossi", confessava di avere nella giornata "un miliardo di cose da fare".

Ad essere più esaustivi ha raccontato testualmente "Ho un miliardo di cose da fare oggi e da progettare per il domani, fuori e dentro la vita politica, e si può immaginare quanto spazio abbia nei miei pensieri la prospettiva di occupare la poltrona di presidente del Consorzio di industrializzazione", in altre parole è incasinato con una miriade di impegni.

Ma allora come non chiedersi come potrà dedicare il massimo impegno per una situazione a dir poco articolata come quella del Consind? Ah, ecco forse perché sarà affiancato dal Tecnico svelato dall'assessore Donati!

Rimane un interrogativo sull'inquietudine che invade la coscienza di Rossi riguardo certi personaggi che coprono ruoli pubblici: "Con tanta gente competente che sta a spasso, possibile che non si potesse scegliere una persona che non ha un miliardo di cose al giorno da fare"?

Carl Marx non avrebbe apprezzato certe concentrazioni di impegni.

Vuoi vedere che pure Massimo Rossi ha abbandonato la dottrina comunista...!?

04/02/2009





        
  



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