Lutto alla Confcommercio: muore Libero Bardini
Ripatransone | Il decano dei panificatori della Confcommercio Libero Bardini, si è spento all'età di 94 anni.
Libero Bardini
Bardini, nato a San Benedetto Po (in provincia di Mantova) il 17 Settembre 1915, da giovanissimo iniziò una lunga esperienza imprenditoriale in Africa, nell'attuale Congo (ex Congo Belga) dove insieme al fratello, si occupò di piantagioni di caffè e di edilizia. Nel 1960, a seguito delle rivolte per l'indipendenza di quel Paese lasciò definitivamente l'Africa per stabilirsi a San Savino di Ripatransone, dove poi ha sempre vissuto. Ed è proprio a San Savino che inizia la sua attività di panificatore ed alla fine degli anni '70, lungimirante qual' era, Libero, prevedendo come sarebbe presto cambiato il commercio del pane con l'avvento dei centri commerciali, realizza il primo e più importante forno industriale del centro Italia, con il confezionamento del prodotto, che rappresenta un esempio per altri che ben presto tentano di imitarlo. Ma Libero Bardini ha dedicato gran parte della sua vita all'attività sindacale ed alla Confcommercio.
Dirigente Nazionale della Federpanificatori, provinciale della stessa Confcommercio, membro del direttivo della Delegazione di San Benedetto e quindi del Sindacato Provinciale Panificatori, Bardini rimarrà nella storia della Confcommercio come una pietra miliare del sindacalismo imprenditoriale. Mite, ma all'occorrenza anche battagliero, Libero è stato un protagonista del sindacalismo degli anni 70/80 quando il prezzo del pane "calmierato" imponeva frequenti confronti con i rappresentanti locali governativi per aggiornarne, periodicamente il prezzo, in ragione degli aumenti dei costi di produzione. E Bardini ogni volta, con gli inseperabili Dante Di Mattia, presidente dei panificatori Piceni e l'allora altrettanto battagliero direttore Spartaco Ferranti, era sempre lì, in prima linea.
Negli ultimi anni, pur avendo dismesso l'attività, non aveva certamente dimenticato la sua Confcommercio , tanto che partecipava attivamente all'attività del Sindacato 50 & PIU' Fenacom e periodicamente si recava ad Ascoli, con la sua auto, (che ha guidato incredibilmente fino agli ultimi giorni), a trovare l'attuale direttore Giorgio Fiori, ricordando simpaticamente ogni volta i bei tempi del trio "Bardini - Di Mattia - Ferranti".
"Ci eravamo un po' abituati - dice Giorgio Fiori - a questo modo di essere di Libero a cui sembrava che gli anni non passassero mai e che sarebbe dunque stato per sempre con noi, a ricordare a chiedere e ad tenersi aggiornato, con quella sua simpatica cadenza nordica che l'ha sempre caratterizzato e, quel suo sincero ed ottimistico sorriso che ora ci mancheranno molto".
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05/02/2009
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