Lettera aperta ad Antonio Di Pietro
San Benedetto del Tronto | La scrive Sandra Amurri: "Come mai non sente doveroso appoggiare un Presidente uscente che della trasparenza, della legalità, dell'efficacia, della tutela dell'ambiente, della partecipazione, della politica come servizio, ha fatto la sua bandiera?"
Antonio Di Pietro (Foto: A. Cellini)
Onorevole Antonio Di Pietro, una spiegazione la deve, è suo dovere darla, in nome e per conto, di quella coerenza, nel metodo, che oppone, sempre.
Veniamo al fatto: alle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio della Provincia di Ascoli Piceno, il suo partito, appoggia,il candidato del Pd, Emidio Mandozzi, contro il Presidente uscente Massimo Rossi, eletto, e sempre sostento, tant’è che si è trattato di un esempio di non litigiosità e fattività, dalla coalizione di centro-sinistra.
Mandozzi, è il vicepresidente,e assessore alla formazione e alle politiche attive del lavoro della stessa Giunta contro cui si candida. Fin qui, siamo già di fronte ad un’anomalia. Anomalia, che genera non pochi, e, inquietanti sospetti, se si aggiunge che Mandozzi, così come tutti consiglieri e gli assessori del Pd, ha sempre condiviso, anche sulla stampa locale, ogni scelta dell’amministrazione.
Ma ora, senza, alcuna ragione esplicita, si contrappone, e lo fa con il consenso dell’Idv. Dando per scontato, che, lei non conosca Massimo Rossi e cosa ha prodotto la sua amministrazione, mentre lo sanno bene, coloro che rappresentano a livello territoriale l’Idv, cioè, in particolare il deputato Favia che, non vanta, come dire, una storia di coerenza politica.
Favia, provenienza Democrazia Cristiana, è passato a Forza Italia, poi all’ Udeur di Mastella per il quale è stato vicepresidente del Consiglio Regionale delle Marche, una settimana dopo la “caduta” di Mastella, è passato all’Idv ed è divenuto parlamentare.
Mentre Merlonghi, ora indagato, e presidente dell’Ente Fiera, è stato colui che, all’indomani dell’elezione di Rossi, chiedeva con forza un assessorato, per sé, o in alternativa per sua moglie. Assessorato, che, non ha ricevuto. La Giunta di Massimo Rossi, ha ricevuto riconoscimenti italiani ed europei per il suo bilancio partecipativo.
Il Presidente Rossi è stato invitato dal Consiglio d’Europa a Strasburgo per raccontare la modalità con cui sono stati progettati i fondi europei, ritenendola una modalità modello. Il Sole 24 Ore, lo ha indicato come il solo Presidente che ha incrementato, rispetto alla sua elezione, di 4 punti il consenso dei cittadini portandolo dal 54, 7% al 57,9%. E non basta.
Sempre il Sole 24 Ore, rispetto agli indicatori di qualità e di tutela del paesaggio, ha annoverato la Provincia di Ascoli Piceno, sotto la Giunta Rossi, la sola Provincia del centro Italia, ad aver messo in campo politiche di qualità e tutela dei territori,mentre, prima di lui, nel 2005, la Provincia di Ascoli Piceno compariva al 37°posto.
A questi dati va aggiunto un fortissimo e palpabile consenso dei cittadini, di ogni età ed estrazione sociale, delle associazioni presenti sul territorio “cultura biologica,turismo alternativo come agriturismi, handicappati, allevatori, consumatori ecc…”di molti iscritti dell’Idv, di sindaci del Pd, di coordinatori del Pd locale che si sono dimessi per protestare contro questa scellerata decisione, che rischia di regalare la Provincia al Pdl.
Ora lei, deve, ci deve, spiegare e sottolineo il deve, visto che non esistono cittadini di serie A e cittadini di serie B, come coniuga, questa scelta, con la risposta, che lei, ovviamente, condivide, che l’ex Pm Luigi De Magistris, candidato alle Europee per l’Idv, alla domanda: "Cosa si propone di fare al Consiglio Europeo a proposito di fondi europei, se dovesse essere eletto?" «Innanzitutto vorrei portare a Bruxelles l'immagine di un Paese trasparente e pulito. E mi impegnerei a vigilare sui finanziamenti pubblici: non vorrei che finissero nelle tasche sbagliate».
Come mai, non sente doveroso, direi automatico, appoggiare un Presidente uscente che della trasparenza, della legalità, dell’efficacia, della tutela dell’ambiente, della partecipazione, della politica come servizio, ha fatto la sua bandiera? Qualità, riconosciute e sbandierate anche da quella stessa coalizione, che gli oppone, come candidato un vicepresidente, che nonostante abbia ufficializzato la sua candidatura, non si è dimesso?
Tacere. Non le fa onore. Dunque, sono certa,siamo certi, che risponderà dando ai cittadini una motivazione che non sia, ovviamente, quella che in moltissimi, immaginano, e temono, cioè che si tratti di una spartizione di poltrone preventiva, che racconta una politica parolaia, che tanti danni ha prodotto e sta producendo, che, al bene collettivo, antepone la convenienza personale, pratica, a cui lei e il suo partito, a livello nazionale, si oppone con forza.
Distinti Saluti
Sandra Amurri
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28/03/2009
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