Arena Surgelati: via libera ad una riconversione a rischio
Grottammare | Un gremito consiglio comunale ha assistito all'approvazione dellavvio del procedimento di Sportello Unico per attivare la variante urbanistica necessaria alla realizzazione di un centro di Eccellenze Marchigiane. Merli: una riconversione a rischio"
di Stefania Serino

un momento della seduta del consiglio comunale
Garantire gli ammortizzatori sociali, questa è la priorità secondo il Sindaco Luigi Merli in merito al procedimento di riconversione dello stabilimento Arena che sarà trasformato in un "Centro di Eccellenze Marchigiane".
Un percorso lungo e tortuoso che vedrà susseguirsi lunghi iter burocratici affinché l'area interessata possa rispondere a tutti i requisiti necessari per ospitare un centro commerciale anziché un sito industriale, tuttavia rispetto al piano di riconversione dove mercoledì 29 aprile il consiglio comunale si è espresso all'unanimità per avviare il procedimento dello Sportello Unico, l'intera assise civica ha espresso forti dubbi.
Il timore sostanziale, oltre alla natura del progetto, è legato alla dubbia garanzia di ricollocamento delle maestranze presso il nuovo centro commerciale, si parla di 31 lavoratori il cui stato di cassa integrazione è scaduto il 31/12/08, non ancora rinnovato; allo stato attuale i lavoratori rispetto agli ultimi 5 mesi di mancata retribuzione, hanno ricevuto due mensilità che sono state anticipate dall'azienda con somme prelevate dal TFR.
Tuttavia il Sindaco Luigi Merli è stato chiaro sulla posizione dell'Amministrazione comunale che pare non abbia potuto far altro che seguire scrupolosamente l'iter intrapreso dalle parti in causa ovvero i lavoratori, i sindacati e i rappresentanti aziendali e attivare quelle procedure burocratiche per permettere questa riconversione: "nell'ultima riunione i Sindacati mi hanno presentato un accordo, dopo essermi sincerato alla presenza delle maestranze delle loro volontà, ho firmato questo verbale affinché fossero portati in consiglio comunale gli indirizzi per proseguire questo percorso".
La trasformazione dell'Arena Surgelati è stata progettata con la realizzazione di tre edifici commerciali per promuovere e distribuire le eccellenze marchigiane e del made in Italy, ma di quali prodotti si stà parlando? E chi gestirà il centro? I lavoratori saranno ricollocati? Come la zona industriale dovrà conformarsi a questa nuova realtà commerciale? Sono queste le domande che sono emerse sia dalle file di maggioranza sia da quelle della minoranza.
Sensata è apparsa l'osservazione del socialista Cesare Carboni: "oltre ai tempi di attuazione di questo progetto, mi preoccupa la tendenza a riconvertire siti industriali in siti commerciali, questa non è una politica che porta lontano perché se manca il 1° e 2° settore ovvero produzione agricola e industriale non si può pensare di puntare sul commercio affidando magari le produzioni all'estero. Bisogna contrastare questa tendenza poiché senza le produzioni industriali non si fà commercio".
Fortissimi dubbi anche da parte dell'assessore Fausto Tedeschi: "bisognava garantire più tutele ai lavoratori" come pure tra i banchi della minoranza a cominciare dal consigliere Roberto Marconi del PDL che ha posto anch'egli la questione del reinserimento dei lavoratori accanto a quella del raddoppio del ponte bore tesino.
Ma il Vicesindaco Enrico Piergallini ha subito precisato: "il raddoppio del ponte bore tesino è uno dei punti del programma elettorale di questa lista - ed ha aggiunto - Il progetto è senza dubbio vago e poco convincente ci auguriamo che la ditta sia seria e che ci sia la riassunzione dei dipendenti".
Il capogruppo del PDL Maria Grazia Concetti ha sollevato poi quesiti relativi alla natura dei prodotti che saranno commercializzati ma soprattutto alla ricollocazione dei 31 lavoratori imputando altresì alla regione marche i ritardi sopraggiunti rispetto a questo iter di riconversione.
"Un ritardo non casuale - ha dichiarato il consigliere Raffaele Rossi: il comune non ha delle responsabilità ma qualcuno ha portato l'iter a ridosso delle scadenze con una chiara volontà".
Più che dubbiosa anche Grottammare Futura: "ciò che ci lascia perplessi - ha detto il cosnigliere Sandro Mariani - è il centro di eccellenze marchigiane, ci aspettavamo un approfondimento. Sebbene la città non abbia chiesto nulla attraverso l'attuazione dello strumento dello sportello unico, tuttavia chiederà il mantenimento dei posti di lavoro se non l'aumento, vogliamo dunque saperne di più".
A chiudere la discussione è stato infine il Sindaco Luigi Merli: "questa è una riconversione a rischio, però lascio osservare che resta l'unico caso nel territorio piceno. A questa sgangherata azienda gli và riconosciuto comunque un tentativo, la cogliamo o no questa opportunità? Il comune non può far nulla, gli accordi bisognava farli prima come ad esempio inserire una penale per ogni lavoratore non reinserito, ma forse così il patto sarebbe saltato".
Dopo un' insolita e pacata discussione alla presenza di diversi lavoratori dell'Ex Arena, il punto di cui al suddetto avvio del procedimento di Sportello Unico per la variante urbanistica dell'area interessata è stato approvato all'unanimità, insieme all'immediata esecutività dell'atto.
Un percorso lungo e tortuoso che vedrà susseguirsi lunghi iter burocratici affinché l'area interessata possa rispondere a tutti i requisiti necessari per ospitare un centro commerciale anziché un sito industriale, tuttavia rispetto al piano di riconversione dove mercoledì 29 aprile il consiglio comunale si è espresso all'unanimità per avviare il procedimento dello Sportello Unico, l'intera assise civica ha espresso forti dubbi.
Il timore sostanziale, oltre alla natura del progetto, è legato alla dubbia garanzia di ricollocamento delle maestranze presso il nuovo centro commerciale, si parla di 31 lavoratori il cui stato di cassa integrazione è scaduto il 31/12/08, non ancora rinnovato; allo stato attuale i lavoratori rispetto agli ultimi 5 mesi di mancata retribuzione, hanno ricevuto due mensilità che sono state anticipate dall'azienda con somme prelevate dal TFR.
Tuttavia il Sindaco Luigi Merli è stato chiaro sulla posizione dell'Amministrazione comunale che pare non abbia potuto far altro che seguire scrupolosamente l'iter intrapreso dalle parti in causa ovvero i lavoratori, i sindacati e i rappresentanti aziendali e attivare quelle procedure burocratiche per permettere questa riconversione: "nell'ultima riunione i Sindacati mi hanno presentato un accordo, dopo essermi sincerato alla presenza delle maestranze delle loro volontà, ho firmato questo verbale affinché fossero portati in consiglio comunale gli indirizzi per proseguire questo percorso".
La trasformazione dell'Arena Surgelati è stata progettata con la realizzazione di tre edifici commerciali per promuovere e distribuire le eccellenze marchigiane e del made in Italy, ma di quali prodotti si stà parlando? E chi gestirà il centro? I lavoratori saranno ricollocati? Come la zona industriale dovrà conformarsi a questa nuova realtà commerciale? Sono queste le domande che sono emerse sia dalle file di maggioranza sia da quelle della minoranza.
Sensata è apparsa l'osservazione del socialista Cesare Carboni: "oltre ai tempi di attuazione di questo progetto, mi preoccupa la tendenza a riconvertire siti industriali in siti commerciali, questa non è una politica che porta lontano perché se manca il 1° e 2° settore ovvero produzione agricola e industriale non si può pensare di puntare sul commercio affidando magari le produzioni all'estero. Bisogna contrastare questa tendenza poiché senza le produzioni industriali non si fà commercio".
Fortissimi dubbi anche da parte dell'assessore Fausto Tedeschi: "bisognava garantire più tutele ai lavoratori" come pure tra i banchi della minoranza a cominciare dal consigliere Roberto Marconi del PDL che ha posto anch'egli la questione del reinserimento dei lavoratori accanto a quella del raddoppio del ponte bore tesino.
Ma il Vicesindaco Enrico Piergallini ha subito precisato: "il raddoppio del ponte bore tesino è uno dei punti del programma elettorale di questa lista - ed ha aggiunto - Il progetto è senza dubbio vago e poco convincente ci auguriamo che la ditta sia seria e che ci sia la riassunzione dei dipendenti".
Il capogruppo del PDL Maria Grazia Concetti ha sollevato poi quesiti relativi alla natura dei prodotti che saranno commercializzati ma soprattutto alla ricollocazione dei 31 lavoratori imputando altresì alla regione marche i ritardi sopraggiunti rispetto a questo iter di riconversione.
"Un ritardo non casuale - ha dichiarato il consigliere Raffaele Rossi: il comune non ha delle responsabilità ma qualcuno ha portato l'iter a ridosso delle scadenze con una chiara volontà".
Più che dubbiosa anche Grottammare Futura: "ciò che ci lascia perplessi - ha detto il cosnigliere Sandro Mariani - è il centro di eccellenze marchigiane, ci aspettavamo un approfondimento. Sebbene la città non abbia chiesto nulla attraverso l'attuazione dello strumento dello sportello unico, tuttavia chiederà il mantenimento dei posti di lavoro se non l'aumento, vogliamo dunque saperne di più".
A chiudere la discussione è stato infine il Sindaco Luigi Merli: "questa è una riconversione a rischio, però lascio osservare che resta l'unico caso nel territorio piceno. A questa sgangherata azienda gli và riconosciuto comunque un tentativo, la cogliamo o no questa opportunità? Il comune non può far nulla, gli accordi bisognava farli prima come ad esempio inserire una penale per ogni lavoratore non reinserito, ma forse così il patto sarebbe saltato".
Dopo un' insolita e pacata discussione alla presenza di diversi lavoratori dell'Ex Arena, il punto di cui al suddetto avvio del procedimento di Sportello Unico per la variante urbanistica dell'area interessata è stato approvato all'unanimità, insieme all'immediata esecutività dell'atto.
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30/04/2009
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