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Innovazione tecnologica e federalismo fiscale a San Benedetto del Tronto

San Benedetto del Tronto | Aree in ritardo di sviluppo e ruolo delle università tra innovazione e trasferimento di tecnologie possono essere temi di ricerca con la nuova legge sul federalismo fiscale che il parlamento sta per approvare?

di Felice Di Maro

Un momento del seminario

Aree in ritardo di sviluppo e ruolo delle università tra innovazione e trasferimento di tecnologie possono essere temi di ricerca con la nuova legge sul federalismo fiscale che il parlamento sta per approvare? A San Benedetto del Tronto il seminario dell'Università Politecnica delle Marche ha offerto interpretazioni ed anche strumenti.

Scuserà il prof. Eugenio Corti (Università del Sannio) se ho pubblicizzato che sotto la sua guida sono impegnato in uno studio su "Innovazione tecnologica e comunicazione sul territorio". Nell'intervento che ho fatto nell'Aula B durante il seminario, "Gli effetti della riforma federale sul territorio e sugli enti locali", di mercoledì 29 aprile 2009 ho dichiarato i campi di osservazione: Banca Centrale Europea e Enti locali.

Ho anche avuto attenzione per la relazione del Vice Sindaco del comune di San Benedetto del Tronto, Antimo Di Francesco che ha ben messo in evidenza che la nuova legge potrebbe in futuro determinare un paese a due velocità. Il futuro però è già in linea. Grazie al quadro dell'economia pubblica e locale non si vive ma si sta in piena sopravvivenza in quanto da stipendi o pensioni, tolte le spese di affitto casa, bollette, e spesa alimentare comprare un libro non è facile.

I giornali vanno letti in biblioteca comunale e frequentare corsi universitari di specialistica in Ancona è folle sperarlo. Ma la ricerca non si deve mai fermare e bisogna lottare per non fare regressi. Purtroppo la realtà non è modificabile.

Il presidente del Consorzio Universitario Piceno ha dato un ottimo contributo facendo una lettura equilibrata delle tensioni presenti in zona. Al riguardo di quelle che interessano la sfera del diritto allo studio chiedo al prof. Chelli che è il coordinatore di questi seminari. Quando avremo un corso di specialistica a San Benedetto del Tronto?

Non solo in Ancona, Villarey, l'Università Politecnica delle Marche consente il dibattito. A San Benedetto c'è stato ed è stato anche qualificato. Addirittura l'incontro è stato libero ed anche gratuito. E, scusate se è poco. Si ringrazia la Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno.

Il seminario, quasi in tempo reale con l'approvazione della legge in parlamento ha dato un quadro delle proposte di legge degli ultimi due anni. Alessandro Petretto, Presidente della Società italiana di economia pubblica e professore ordinario di scienze delle finanze presso l'Università di Firenze, senza nascondere le criticità di fondo ha esposto i vincoli economici tra divari di sviluppo e la distribuzione tra i territori.

Chiaramente ci sono anche i vincoli istituzionali e le regioni a statuto speciale trattengono il prelievo fiscale. Le fasi del processo tra spesa e finanziamento sono molto articolate. Funzioni fondamentali (Sanità, Istruzione, etc.) e non (ad esempio Turismo, Beni culturali, etc.) dovranno essere comunque rimodulate con il sistema della perequazione. Sistema che dovrà attivarsi con i decreti delegati e dovrà considerare i costi standard che dovranno essere definiti anche con nuovi indicatori.

Lorenzo Robotti, (Università Politecnica delle Marche) ha esposto i gli aspetti positivi della legge. I vantaggi sono che i desideri dei cittadini possono essere interpretati al meglio. Senza equivoci. Un assetto generale incentiva lo sviluppo economico? Se la risposta è si. Si dica allora che l'economia pubblica a livello locale può dare un aiuto per uscire dalla crisi attuale. Purtroppo le scelte economiche sul territorio sono in funzione del profitto privato e non delle finanze degli enti locali.

Il porto di San Benedetto offre un esempio eloquente. Certo la conoscenza dei processi permetterà di avere equilibri progressivi per scelte mirate. Ma attenzione, l'economia per definizione si pratica in tempo reale. Quasi nulla è possibile sperimentare con metodo di ricerca teorica. L'economista deve stare in campo e libero dai giochi della finanza.

30/04/2009





        
  



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