Vittoria di Di Luca, uno dei favoriti. Bella progressione su Garzelli.
San Martino di Castrozza | Lovkist in rosa. Armstrong perde 15 secondi.
di Renato Novelli
Danilo Di Luca (Foto AP) Gazzetta dello Sport
Prima tappa di rilievo per la classifica. Classico andamento: fuga lunga di un gruppetto di corridori non da classifica. Poi il gruppo, li riprende, come dal manuale delle buone favole del ciclismo. Vince Di Luca, uno dei favoriti. Bella progressione su Garzelli. Saronni dichiara che il ciclismo di questo giro non è fatto di attacchi, ma di gente che si sfila dai primi sulla scia di pochi secondi. Così si vince.
Cunego è stato lì, Simoni è andato, Basso tutto bene. Ma la notizia più importante sembra essere che Armstrong è in salute. Un brivido percorre fin dal primo giorno la mia povera e curva schiena. Che ci sia una congiura di quelle vere per far vincere Armstrong e accontentare glia altri protagonisti?
Il Giro trova nel campione texano uno sponsor d'eccezione. Torna alle corse come Lazzaro uscì dal sepolcro. Non voglio essere macabro, dico producendo lo stesso stupore. Quel miracolo rese famoso Gesù, questo miracolo dà linfa vitale al Giro. Le congiure vere non sono fatte da congiurati che si riuniscono in luoghi oscuri, non più, per lo meno dai tempi dello sventurato Catilina. Per rimanere nel bel paese nostrano, ci sono anni in cui tutti gli addetti sanno chi vincerà il Festival di Sanremo e dispongono i pezzi della scacchiera per il fine.
Bartali nel suo libro "Tutto sbagliato, tutto da rifare" chiama gli autori di queste congiure "il solito poker". Filippo Simeoni è campione italiano, ma qualche anno fa positivo all'anti doping decise di collaborare e parlò del dott. Ferrari, medico di Armstrong, come di una delle fonti delle sostanze e delle tecniche proibite.
Armstrong, il grande Armstrong dei sette Tour di fila, non permise mai una sua fuga. Lo perseguitò. Quest'anno la squadra per la quale corre Simeoni non è stata ammessa al Giro d'Italia. Una coincidenza preoccupante. Oggi Simeoni scrive commenti al Giro sul quotidiano Il Riformista. Nessuno si è occupato del suo caso.
Spero che il Giro d'Italia non si riduca alla Sanremo canora. Ma seguiremo le vicende della corsa per capire se il grande complotto esiste. Magari tifando Cunego o Menchov, o chiunque altro, che non si scherni continuamente come fa Armstrong e sia sempre al centro delle interviste e delle cronache. Timeo Danaos et dona ferentes.. o no ? Come finì la storia di quel cavallo di legno lasciato nella pianura di Troia, la conosciamo bene.
Il Giro è all'aria tersa delle montagne, ma un altro giro parallelo è forse nella nebbia di vari poker d'assi. Domani la tappa è più impegnativa della presente. Spero vinca il ciclismo, quello delle competizioni e non degli accordi.
Nella foto: Danilo Di Luca (Foto AP) Gazzetta dello Sport
Cunego è stato lì, Simoni è andato, Basso tutto bene. Ma la notizia più importante sembra essere che Armstrong è in salute. Un brivido percorre fin dal primo giorno la mia povera e curva schiena. Che ci sia una congiura di quelle vere per far vincere Armstrong e accontentare glia altri protagonisti?
Il Giro trova nel campione texano uno sponsor d'eccezione. Torna alle corse come Lazzaro uscì dal sepolcro. Non voglio essere macabro, dico producendo lo stesso stupore. Quel miracolo rese famoso Gesù, questo miracolo dà linfa vitale al Giro. Le congiure vere non sono fatte da congiurati che si riuniscono in luoghi oscuri, non più, per lo meno dai tempi dello sventurato Catilina. Per rimanere nel bel paese nostrano, ci sono anni in cui tutti gli addetti sanno chi vincerà il Festival di Sanremo e dispongono i pezzi della scacchiera per il fine.
Bartali nel suo libro "Tutto sbagliato, tutto da rifare" chiama gli autori di queste congiure "il solito poker". Filippo Simeoni è campione italiano, ma qualche anno fa positivo all'anti doping decise di collaborare e parlò del dott. Ferrari, medico di Armstrong, come di una delle fonti delle sostanze e delle tecniche proibite.
Armstrong, il grande Armstrong dei sette Tour di fila, non permise mai una sua fuga. Lo perseguitò. Quest'anno la squadra per la quale corre Simeoni non è stata ammessa al Giro d'Italia. Una coincidenza preoccupante. Oggi Simeoni scrive commenti al Giro sul quotidiano Il Riformista. Nessuno si è occupato del suo caso.
Spero che il Giro d'Italia non si riduca alla Sanremo canora. Ma seguiremo le vicende della corsa per capire se il grande complotto esiste. Magari tifando Cunego o Menchov, o chiunque altro, che non si scherni continuamente come fa Armstrong e sia sempre al centro delle interviste e delle cronache. Timeo Danaos et dona ferentes.. o no ? Come finì la storia di quel cavallo di legno lasciato nella pianura di Troia, la conosciamo bene.
Il Giro è all'aria tersa delle montagne, ma un altro giro parallelo è forse nella nebbia di vari poker d'assi. Domani la tappa è più impegnativa della presente. Spero vinca il ciclismo, quello delle competizioni e non degli accordi.
Nella foto: Danilo Di Luca (Foto AP) Gazzetta dello Sport
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12/05/2009
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