Relatori e "discussant" a San Benedetto del Tronto
San Benedetto del Tronto | Luci ed ombre sul convegno dedicato alle "Politiche Sociali" del Comune, tenutosi giovedì 30 aprile, presso l'Auditorium di Viale De Gasperi.
di Felice Di Maro
L'assessore alle Politiche Sociali Loredana Emili
Ai cittadini utenti dei servizi sociali gestiti dall'Amministrazione comunale, giovedì 30 aprile presso l'Auditorium comunale di San Benedetto del Tronto, è stato dedicato un convegno sulle "Politiche Sociali". Le osservazioni che si presentano vogliono richiamare l'attenzione sulle tendenze in atto che si stanno delineando.
Il buongiorno si vede dal mattino. La relazione "Le strategie nei servizi alla persona e il programma di mandato" che doveva essere la base per comprendere almeno il quadro degli orientamenti non ha fornito che un elenco di dati generici e non aggregati. Le varie slides, e peraltro molto veloci hanno rappresentato un supporto autonomo dalla presentazione del relatore.
"Analizzare, comprendere, migliorare" è stato il titolo del convegno ma assicuro che se per la parte "analizzare" ringrazio la prof.ssa Katia Giusepponi, docente di Programmazione e Controllo presso l'Università di Macerata, che ha presentato i lavori che sono stati realizzati nell'ambito del suo corso (programmazione e controllo di gestione nelle pubbliche amministrazioni) per le notizie di rendiconto finanziario che esaminerò quando saranno resi pubblici gli atti del convegno, per le componenti della sfera del "comprendere" siamo messi male in quanto poco hanno dimostrato di aver compreso ma niente nell'insieme hanno dimostrato di aver capito.
La differenza ovviamente tra comprendere e capire non è semantica ma l'analista non può solo presentare le criticità in funzione dei costi e ignorare le scelte politiche in riferimento a quelle economiche fatte nell'ambito dei processi di economia pubblica che hanno nel sindaco e assessore ai servizi sociali del comune di San Benedetto del Tronto i responsabili istituzionali principali.
Decisamente per quanto riguarda "migliorare" penso che l'ascolto delle relazioni ha rivelato che non sarà facile a San Benedetto del Tronto avere servizi alla persona veramente di qualità in quanto non è solo un problema di costi a carico dell'utenza, la retta", o di ottimizzare le professionalità ma bisogna distinguere tra situazioni non eliminabili come le persone affette dal "morbo di Alzheimer" e i disabili del centro diurno nonché situazioni certamente governabili come i nidi d'infanzia. Il reddito pro-capite in Italia tende a diminuire ma questo è un dettaglio insignificante per Katia Giusepponi. Nelle relazioni si è fatta la pulce alla contabilità. Benissimo!
Ma quando si ragiona in termini finanziari e cioè in entrate e uscite bisogna anche ragionare -e in tempo reale- in termini economici tra costi e ricavi. Ma, attenzione, l'operazione economica non può assolutamente prescindere da quello che è il quadro di "politica economica" che è stato scelto. Sinceramente ho seri dubbi! Katia Giusepponi lo conosce questo quadro di "politica economica" o no. Possibile che conosce solo il bilancio contabile? Dove vive? Certo non è materia sua ma comunque anche questi dati vanno comunque interpretati e relazionati. Penso che debba essere obbligatorio confrontarli con il quadro dei risultati delle analisi contabili che si presentano.
Per le situazioni ordinarie che io interpreto come l'erogazione del contributo per acquisto prima casa, siamo proprio in un altro pianeta. Non una parola sul sistema dei contributi che vengono erogati a chi acquista una casa. Ma come si fa ad acquistare una casa oggi? Se questo contributo è stato relazionato come un servizio alla persona quanto meno bisogna prendere atto che stiamo o non stiamo attraversando una delle peggiori crisi economiche e finanziarie.
Ora, la persona che decide di acquistare la casa ha un profilo economico alto ed è un soggetto che può muovere flussi di liquidità finanziaria in piena autonomia da un possibile contributo del comune. Si tenga conto che per il contributo si tratta del 2%. Per Katia Giusepponi evidentemente sono i poveracci che acquistano casa e naturalmente bisogna aiutarli. Ma in quale pianeta siamo!
Più volte è stata invocata la"customer satisfaction" e cioè la soddisfazione dell'utenza. Ma dove erano gli utenti? Per ogni relazione, per garantire il confronto con il relatore è stato presentato un "discussant" che penso sia un esterno al corso di Katia Giusepponi ma certamente è un professionista di materie contabilità e bilanci. Chiaramente non è che dopo il suo intervento qualcuno ha potuto fare osservazioni. Il pubblico ha potuto intervenire solo alla fine.
Siamo oltre frontiera. Chi relaziona si sceglie chi e con quale argomento preferisce replicare. Questa è la "customer satisfaction" di San Benedetto del Tronto. Relatore e "discussant" fanno tutto loro aggiustandosi dati e guardando al futuro. Al loro futuro s'intende!
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02/05/2009
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