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Rossi replica alle dichiarazioni di Canducci

Ascoli Piceno | Rossi:"Penso che l'acredine espressa dall'avv. Canducci sia frutto di un pesante conflitto di coscienza per iltimore che l'elettorato ambientalista compia scelte diverse da quelle fatte dai vertici locali del proprio partito di riferimento".

Massimo Rossi in una foto d'archivio

Riceviamo da Massimo Rossi:

Decidano pure gli elettori se, come afferma il segretario dei Verdi Canducci, criticare le posizioni altrui, come ho fatto per le scelte compiute da quel partito in aperta contraddizione con la linea seguita dagli ambientalisti nel resto d'Italia, equivalga a manifestare "solo astio, rancore e scarso rispetto", a "insultare gli avversari".

Noto soltanto che Canducci riecheggia analoghe e gratuite accuse in passato più volte rivoltemi da un suo collega avvocato e segretario provinciale a corto di argomentazioni. Attribuirmi però posizioni che non ho mai espresso, o volutamente distorte rispetto a quanto ho sempre dichiarato, è politicamente disonesto. E spiego perché.

Sulla centrale elettrica, ho sempre sostenuto che una ripresa produttiva alla cartiera Ahlstrom non può prescindere dalla disponibilità di energia a costi competitivi. Al comune di Ascoli è stato presentato un progetto di centrale a cogenerazione alimentata a gas naturale che è tutto da valutare sia per le dimensioni sia per la compatibilità con il Piano Energetico Ambientale Regionale di cui i Verdi sono giustamente strenui sostenitori.

Trovi poi Canducci una mia posizione favorevole, come afferma, all'idea "di un aeroporto sull'alveo del fiume Tronto alle porte della riserva naturale della Sentina", area che peraltro il loro candidato Presidente minacciosamente dichiara nel programma di voler trasformare in un "parco come motore turistico". Ho invece sempre detto che, qualora la società specializzata operante a Monteprandone riesca ad acquisire commesse dagli USA per la manutenzione e l'assemblaggio di velivoli ad ala fissa, bisognerà porsi il problema di consentire all'azienda di dotarsi di un'adeguata aviopista per i collaudi che possa poi funzionare anche per servizi di pubblica utilità e di protezione civile, con un volume di traffico quindi quasi inesistente.

Sulla bretella di S. Benedetto bisogna essere chiari una volta per tutte: se l'indagine coordinata dalla Provincia ha appurato che oltre il 90% del traffico insistente sul tratto urbano della Statale Adriatica ha origine e destinazione all'interno del perimetro comunale, nessuna strada, lunga o corta, stretta o larga che sia, risolverà il problema.

La strategia vincente è solo quella di attrezzare sistema di mezzi pubblici efficienti e una rete di piste ciclabili che spinga la gente a spostarsi in modo diverso: per questo la Provincia ha lavorato sugli incentivi per il trasporto pubblico locale, sull'integrazione "treno più bici", sulle "onde verdi"semaforiche e altri progetti che incentivassero un sistema alternativo di mobilità. Ma è comunque importante rendere funzionale un'incompiuta che sicuramente potrà contribuire a ridurre i pericoli provocati dal traffico lungo la SS16.

Le strade a quattro corsie che solcano le nostre colline o, peggio, nuove autostrade per accorciare il tragitto per Roma di 10 minuti sono idee folli, devastanti e soprattutto senza alcuna speranza di essere realizzate, almeno in questo secolo: su questo tema, al di là delle mie critiche, la contraddizione dei Verdi si manifesta in tutta la sua evidenza.

Penso che l'acredine espressa dall'avv. Canducci sia frutto di un pesante conflitto di coscienza per la tattica adottata a livello locale e del timore che l'elettorato ambientalista, tradizionalmente molto attento ed informato, letti i programmi e valutata la storia delle persone, compia scelte diverse da quelle fatte dai vertici locali del proprio partito di riferimento.

Massimo Rossi

28/05/2009





        
  



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