L'esperienza partecipativa della Provincia "caso di studio" in un congresso internazionale a Napoli
Napoli | Il libro "Partecipazione oltre la parola. Quando esperienze nel mondo si confrontano" curato da Francesca Cognetti e Paolo Cottino presentato a Napoli
L'iniziativa, nata con l'intenzione di mettere a confronto 8 esperienze di governo locale partecipato (4 italiane, 3 sudamericane e 1 africana) al fine di individuare gli elementi di successo e quelli critici dei processi partecipativi attivati nelle diverse forme di democrazia sviluppatesi nel mondo, ha coinvolto la Provincia di Ascoli Piceno che, scelta come caso studio di riferimento per il centro Italia, è stata rappresentata dall'Ufficio della Partecipazione democratica nella persona di Fabio Ragonese.
Il progetto di ricerca - azione, durato complessivamente un anno e mezzo, ha permesso a 8 ricercatori provenienti da realtà molto eterogenee dal punto di vista storico e sociale di confrontarsi e di raccontare l'esperienza di coinvolgimento degli attori dello sviluppo locale nel governo del territorio, anche attraverso interviste ai protagonisti, e di creare le condizioni di reciproca conoscenza, interazione e apprendimento tra le esperienze in corso ma anche spazi di informazione comune da cui attingere per migliorare i processi.
Tra i risultati più significativi emersi dalla ricerca va evidenziata l'iniziativa "dal basso", vivace e massiccia, caratteristica delle esperienze sudamericane (soprattutto Guatemala e Repubblica Dominicana) legata spesso ad una fase storica di trasformazione e di affermazione della democrazia dopo un regime restrittivo in contrapposizione allo stimolo istituzionale, più debole e circoscritto ad alcune parti della società, con forme meno dirette di partecipazione tipiche delle esperienze italiane, che mettono in luce come la stratificazione del potere in lobbies e categorie chiuse contribuisca ad allontanare i cittadini dalla vita politica e la politica dai problemi reali della comunità.
Un altro degli aspetti più interessanti comune a tutti i casi studio riguarda infine il beneficio in termini di crescita del benessere diffuso e della coesione sociale derivanti dalla programmazione territoriale partecipata nei diversi settori (agricoltura, urbanistica...) attraverso la valorizzazione delle risorse locali. "Il coinvolgimento della società civile e l'affermazione di un metodo collaborativo - spiega il presidente Massimo Rossi - sembrerebbero infatti la ricetta migliore per garantire uno sviluppo territoriale equo, sostenibile e duraturo: esattamente quanto è stato fatto in questi cinque anni dall'Amministrazione provinciale".
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28/05/2009
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