"Massimo Rossi sembra essersi ritagliato un nuovo ruolo: tagliatore di nastri'".
Ascoli Piceno | PD Ascolano:"All'inaugurazione del nuovo Palazzo del Lavoro non sono stati inviati l'ex assessore Maroni e l'ex vice Presidente Mandozzi. Lontani i tempi in cui il Presidente ammoniva' i suoi assessori per la troppa sovraesposizione mediatica".
Il candidato Presidente Emidio Mandozzi insieme ai candidati cosiglieri
Nonostante non perda occasione per rimarcare l'assoluta mancanza di tempo da spendere per la propria campagna elettorale per via dei suoi tanti impegni di lavoro e istituzionali, di questi tempi Massimo Rossi sembra essersi ritagliato un nuovo ruolo: ‘tagliatore di nastri'. Compresi quelli che sarebbero spettati (anche) ad altri, come nel caso dell'inaugurazione del nuovo Palazzo del Lavoro di Porto D'Ascoli.
Sono lontani i tempi di quando il Presidente Rossi ‘ammoniva' i suoi assessori per la troppa sovraesposizione mediatica.
Abbiamo avuto modo di rilevare che le opere ultimate in questo periodo dalla Provincia nei Comuni della nuova Provincia di Fermo non si inaugurano, mentre invece diametralmente opposta è la situazione per la nuova Provincia di Ascoli Piceno.
Sarà mica una scelta dal sapore elettorale?
Non vogliamo credere che il Presidente Rossi abbia ceduto a tanta tentazione. Lui che in cinque anni si è prodigato nell'insegnare ai suoi assessori cosa ‘non' si doveva assolutamente fare, ecco che improvvisamente, forse perché candidato, cambia rotta? Non ci vogliamo credere. Però tra predicare e praticare c'è una bella differenza, e di questi tempi in taluni si vede.
Per evitare le "sovraesposizioni" di cui sopra, da ricordare che al tempo pervenne agli assessori provinciali un'apposita circolare di Massimo Rossi, con cui il Presidente mise in atto il tentativo di evitare persino i comunicati stampa. Una vera e propria censura preventiva perpetrata da chi, paradossalmente, non perde occasione per erigersi a paladino della libertà di espressione quale principio di democrazia Ora invece è di tutta evidenza l'abbondanza della comunicazione istituzionale.
Come nel caso dell'inaugurazione del nuovo "Palazzo del Lavoro" di Porto D'Ascoli, prevista per sabato 30 maggio (alla quale sia l'ex assessore Maroni che l'ex vice Presidente Mandozzi non sono stati invitati), ovvero ad una settimana dal voto per le elezioni amministrative provinciali, che vedono lo stesso Presidente della Provincia ricandidato.
Una mancanza di sensibilità, o più semplicemente l'ennesimo tentativo di offuscare il lavoro altrui al fine di avere maggiore visibilità rispetto a progetti, la cui paternità arriva da lontano, gli impegni per realizzarli profusi da altri, la lungimiranza non certo figlia del Presidente in carica?
Il progetto di creare un "Palazzo del Lavoro" presso l'area Vannicola di Porto D'Ascoli, lo si deve alla lungimiranza politica dell'allora Presidente della Provincia, Pietro Colonnella, il quale grazie anche all'aiuto ed al contributo del Comune di Offida, proprietario dell'area, si adoperò per primo per creare una struttura in grado di unificare servizi quali l'Università (Palazzo Vannicola è sede dell'Università Politecnica delle Marche), Centro per l'Impiego, Centro per la Formazione, aule magne e spazi aperti a servizio del Comune e del Quartiere.
Una struttura baricentrica rispetto all'ambito della nuova Provincia picena, la cui realizzazione ha permesso di procedere verso una riqualificazione di tutta l'area. Una struttura nella quale hanno sin da subito creduto sia Ubaldo Maroni, che in qualità di assessore al Patrimonio ed Edilizia Scolastica si è molto adoperato, che l'allora vice Presidente ed assessore al Lavoro e Formazione Professionale, Emidio Mandozzi.
Ora che il "Palazzo del Lavoro" sia completato nelle sue opere murarie è un bene, che venga inaugurato in pompa magna da un uomo solo al comando, appare alquanto eccessivo se non addirittura fuori luogo. Fuori luogo, in quanto trattasi di iniziativa elettorale, come ben riportato nel calendario degli appuntamenti del candidato Presidente Massimo Rossi, stilato con dovizia di particolari dall'associazione (ora lista civica) "Piceno al Massimo".
Per quel che riguarda il Palazzo del Lavoro infine, si avrà ora bisogno di riempirlo di contenuti, per non correre il rischio di farlo rimanere un contenitore vuoto. Contenuti, cui solo una politica lungimirante e priva di qualsivoglia orpello ideologico, sarà in grado di mettere in campo per il futuro del territorio piceno.
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29/05/2009
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