Il "rumignanesimo" passa a pieni voti il vaglio della fase due: vincere per uscire dalla putrida palude del fondo classifica. Rumignanesimo inteso come la convinzione che per vincere bisogna buttare il cuore oltre l'ostacolo. Ed anche tenendo conto che il tifo è un elemento importante e quindi tra i tifosi e la società ci deve essere rispetto reciproco. Non dimenticando che lo spogliatoio va trattato con costanti spruzzate di carisma e di fiducia per creare entusiasmo. Ed infine riconoscendo che a questi livelli nessuno è in grado di inventarsi tattiche originali o innovative che poi nessuno capisce.

E' con questo spirito che la Samb scende in campo, senza voler strafare, con un 4-4-2 cucito addosso agli uomini disponibili. In particolare con un centrocampo con due incontristi (Palladini e Traini) nella zona centrale e due dai piedi buoni ed egregi "corridori" nella zona esterna. Con Sirignano che spesso si sovrapponeva a Ferrini sulla fascia sinistra.

Insomma una cosa semplice, semplice come l'invenzione... dell'acqua calda, ma efficace perché ognuno giocava nel suo ruolo.
Anche in avanti l'ovvio è stato applicato. Cammarata al centro dell'attacco a mantenere il pallone per far salire la squadra e Morini come punta...mobile.
E' evidente che a questi livelli di classifica non è possibile dare spazio allo spettacolo e l'incontro ha vissuto anche momenti di noia, ma per la Samb, che era in vantaggio, andava benissimo: meno rischi , maggiori probabilità di portare a casa i tre punti. E così è stato.

D'altra parte , se vogliamo vedere anche il risvolto del merito, diciamo subito che siamo in netto vantaggio. Noi abbiamo avuto tre grosse occasioni da rete di cui una realizzata.
Al 2° Cammarata in mezza rovesciata serve Morini tutto solo davanti alla porta. Tiro al volo ma purtroppo di destro (lui è sinistro), la palla viene svirgolata ed è facile preda del portiere.
Al 20° cross di Magnani, Morini spizza di testa e insacca. Sarà la rete decisiva.
Al 60° scambio in corsa Cammarata -Morini , il centravanti si trova solo davanti a Ioime, lo supera con un pallonetto , la mira è sbagliata.

Poi una serie di altre occasioni "minori"
Il Legnano invece può mettere sul piatto della bilancia una sola occasione. Tra l'altro identica, anche nella posizione, alla rete di Morini.
Al 72° Chiazzolino crossa, il nuovo entrato Virdis spizza di testa, palla all'incrocio dei pali. Marconato vola, devia, la palla picchia sotto la traversa rimbalza sulla linea di porta e infine Moi la spazza via. Unica occasione. Un po' poco, anzi troppo poco.
Conclusione. Il Legnano è raggiunto, il Venezia è distanziato di sue punti e il Lecco è a due... passi.
Ce n'è abbastanza per sperare di evitare la retrocessione diretta, anche se abbiamo due grossi rospi da digerire: Pro Patria e Reggina.

Ma con il brandy Rumignani, ben invecchiato in botti di rovere, si può.