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Frammenti della biennale con Revolutionary Road

Cupra Marittima | L’ottavo film dei Frammenti dalla Biennale – Frammenti di Festival, giovedì 7 maggio alle 21.15, è Revolutionary road di Sam Mendes. Il film ha vinto il Golden Globe 2009 per la migliore attrice in un film drammatico (Kate Winslet).

I due protagonisti del film

Proseguono i Giovedì d'Essai con il secondo ciclo dei Frammenti dalla Biennale - Frammenti di Festival, la rassegna dedicata al più importante festival cinematografico del nostro paese, quello di Venezia, a cui si affiancano provenienti dai più prestigiosi festival nazionali ed esteri.

Con questo primo ciclo dei Frammenti dalla Biennale parte una nuova iniziativa del Cinema Margherita: Cinema di Qualità per gli Universitari, un invito ai ragazzi che vanno all'università a riscoprire la magia del cinema, offrendo loro la possibilità di entrare al cinema pagando un biglietto speciale di € 4,00 (per poter usufruire dell'offerta basta presentare alla biglietteria il proprio libretto).

L'ottavo film dei Frammenti dalla Biennale - Frammenti di Festival, giovedì 7 maggio alle 21.15, è Revolutionary road di Sam Mendes. Il film ha vinto il Golden Globe 2009 per la migliore attrice in un film drammatico (Kate Winslet).

Revolutionary road: Tratto dal romanzo di Richard Yates. April e Frank Wheeler, una giovane coppia del Connecticut piena di sogni e progetti, lottano negli anni Cinquanta per superare i loro problemi personali, allevare i loro due figli e convivere con la delusione di non aver raggiunto i propri obiettivi.

"Scene da un matrimonio nell'America degli anni '50. Al centro del racconto le vicende di una crisi coniugale, argomento tutt'altro che originale nel cinema dei nostri giorni, ma sviluppato in maniera inconsueta ed insolita, oltre che molto convincente. Perché le cause della progressiva rottura fra Frank e April Wheeler, la coppia più affascinante e invidiata di un quartiere residenziale del Connecticut, non sono, come accade nella maggioranza dei matrimoni che vanno in frantumi, tradimenti, insoddisfazioni, incapacità di comunicare, bensì dapprima il desiderio di entrambi i coniugi di considerarsi diversi e speciali e successivamente l'amara constatazione di scoprirsi invece esattamente identici a tutte le altre persone conosciute e frequentate, ricalcando proprio i modelli disprezzati. Frank, che sognava di diventare uno scrittore, non riesce a liberarsi da un lavoro che detesta e che ritiene del tutto privo di significato; April, che ha studiato per diventare attrice, si ritrova schiava dei propri obblighi di madre, moglie e casalinga.

Revolutionary Road racconta il dramma dell'impossibilità, almeno per Frank e April, di essere anticonformisti ed è proprio la cancellazione dei sogni a determinare la crisi. Consapevoli di essere soffocati da una situazione priva di sbocchi, ad un certo punto, fra la sorpresa generale di amici e colleghi, Frank e April ipotizzano di lasciare tutto e iniziare una nuova vita a Parigi; quando, per decisione del marito, rinunciano al progetto, il loro matrimonio si esaurisce definitivamente. In questo caso tradimenti, insoddisfazioni, incapacità di comunicare sono l'effetto, non la causa della rottura.

Il merito di raccontare una crisi coniugale da questa curiosa prospettiva è innanzitutto dell'omonimo, interessantissimo romanzo di Richard Yates, ristampato per l'occasione in Italia da Minimun Fax. La trasposizione di Sam Mendes, ispirata allo stile tipico dei melodrammi hollywoodiani degli anni '50, è giustamente fedele alla matrice letteraria: ne rispetta dialoghi e battute, anche perché il libro ha un impianto sufficientemente cinematografico. Non a caso Yates, scrittore sfortunato e misconosciuto in vita, scomparso sessantaseienne nel 1992 e diventato autore di culto solo dopo la morte, ha lavorato anche nel cinema come sceneggiatore.

Rispetto al romanzo, nato (come tutta la produzione di Yates) da forti suggestioni autobiografiche ma capace di tratteggiare il ritratto psicologico di un'intera generazione, sullo schermo si perde un po' la sottile critica al conformismo e al perbenismo imperanti nella società americana dell'epoca, ma in compenso l'attenzione è tutta concentrata sul microcosmo nel quale agiscono i due protagonisti. È grazie all'ottima performance di Leonardo DiCaprio e in particolare di una superba Kate Winslet che le emozioni sono numerose e intense. Per la cronaca, è la prima volta che i due interpreti si ritrovano insieme sul set, undici anni dopo i trionfi di Titanic. Per altri versi, l'annacquamento del côté sociologico della storia rende più moderno e attuale quanto narrato. Diventa, infatti, facile identificarsi nei problemi di April e Frank, perché si tratta di due personaggi che, come accade sempre più spesso ai nostri giorni, cercano inutilmente di rimpossessarsi della propria vita, di un'esistenza che, per quanto agognata, è continuamente sfuggente.

04/05/2009





        
  



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