E' stato il rombo di oltre 20 moto a salutare per l'ultima volta Elenio Rogante, il centauro tragicamente scomparso sabato pomeriggio dopo uno scontro sulla provinciale Elpidiense che ha coinvolto due auto. Così, infatti, gli amici motociclisti del 28enne di Casette d'Ete hanno atteso l'uscita del feretro dalla chiesa del Ss. Redentore, accendendo i motori.

A riversarsi nella frazione elpidiense una folla enorme. Stracolma la chiesa, centinaia di persone sono rimaste fuori, davanti al portone, sui marciapiedi di fronte, fino in Piazza Mazzini. Tantissimi i giovani, come tanti gli amici e conoscenti di Elenio.

Un silenzio assoluto ha regnato dentro e fuori la chiesa per l'intera cerimonia. A spezzarlo tre applausi, al termine della messa, quando a prendere la parola sono stati alcuni parenti e amici. Prima era stato don Iginio, il parroco di Casette d'Ete, a tentare di trovare le parole per fare forza a quei familiari ed alle persone più affezionate, che non riescono ancora, anche a freddo, a farsi una ragione di una giovane vita spezzata in modo così improvviso. Dal pulpito, l'esortazione a non smarrire la fede, a farsi forza gli uni con gli altri, come già capitato in passato alla famiglia Rogante, per superare gravi lutti e momenti di disperazione.

Poco dopo le 17, l'uscita del feretro, circondato da mazzi di fiori. Prima l'abbraccio di alcuni amici, davanti al carro funebre, attoniti, a cercare di darsi coraggio l'un l'altro. Poi, il rombo delle moto parcheggiate a pochi metri di distanza. E' stato il modo scelto dai motociclisti con cui Elenio aveva condiviso tante uscite, per salutare il compagno di avventure. Ancora qualche istante, poi la partenza del carro funebre. Ad accompagnarlo, due file di moto, che a passo lento hanno scortato Elenio nel suo ultimo tratto di strada, fino al cimitero di Cura Mostrapiedi.