Desidero esprimere una posizione del tutto personale circa le affermazioni del coordinatore del Partito Democratico di Grottammare Natalino Mori in merito all'esito delle elezioni provinciali nel nostro comune.

Il mio partito, Rifondazione Comunista, ne dovrà discutere con calma e ponderazione, tuttavia non posso sottrarmi dal rispondere a titolo individuale.

Premetto di nutrire rispetto verso tutti gli elettori, ma ciò non mi esime dal contestare le pratiche e le affermazioni di alcuni loro "rappresentanti".

In primo luogo, ritengo fastidiosi e pelosi gli odierni appelli all'unità del centrosinistra che giungono dalle stesse personalità che hanno lavorato per la rottura della coalizione guidata dal Presidente Rossi verso successi riconosciuti a livello nazionale e internazionale, e che oggi, dopo il loro crollo elettorale, non sentono neanche l'esigenza di una pesante autocritica.

Inoltre, reputo ridicolo e provocatorio vantare una vittoria di Mandozzi a Grottammare per 54 voti su Rossi, pochi decimali, quando i voti validi in tutto il comune sono stati la bellezza di 8.289. Ricordo al PD di Grottammare che nel collegio centro nord Rossi ha preso il 33% superando di 9 punti Mandozzi, mentre il PD ha ottenuto un misero 12,8%, scavalcato dalla lista "Sinistra per Rossi" (che ha eletto proprio qui il giovane Massimiliano Binari). Anche il 21,9% complessivo è invece merito della perfomance innegabile, ma del tutto personale, del neoconsigliere Travaglini nel solo collegio sud: esso resta tuttavia un dato di gran lunga inferiore a quello nazionale del PD medesimo e poco più che pari a quello - disastroso - conseguito in questa provincia. Ma se a Natalino serve questa medaglia d'argento ammaccata, magari per marcare peso all'interno dell'amministrazione comunale, allora che se la affigga pure al petto... Come se io mi vantassi del 7,3% preso da Rifondazione Comunista in città e di aver mancato l'elezione in Consiglio del compagno Gabriele Illuminati per meno di un voto: la gente è stufa del fatto che il giorno dopo le elezioni sembra che abbiano vinto tutti e nessun dirigente vuole ammettere la sconfitta...

Non posso infine negare l'amarezza per come la coalizione di Mandozzi troppo spesso ha condotto una campagna elettorale avulsa dalla politica e dai programmi, e animata invece dal risentimento, dall'invidia e dalla scorrettezza. Istinti, questi, che a Grottammare hanno visto riaffacciarsi in sostegno all'ex sindaco di Spinetoli vecchi personaggi sconfitti in passato dalla lista civica comunale guidata da Rossi e personalità trasformiste da tempo ostili alla nostra comune esperienza amministrativa.

Il ricatto di consegnare la Provincia alla destra, per quanto mi riguarda, non vale, se prima non ci sarà una seria autocritica, coincidente a mio modo di vedere con le dimissioni di tutti i dirigenti provinciali del centrosinistra, tanto assetati di potere da assomigliare alla destra. Del resto, anche il mio mandato è a disposizione dei miei compagni.

Dicano quello che vogliono, adesso. Probabilmente i sedicenti moderati che irresponsabilmente hanno interrotto un'esperienza politica tanto positiva quanto rara per tentare di brandire lo scettro della gestione diretta del potere mi daranno dell'arrogante e dell'estremista. Poco mi importa: se ho una dignità riconosciuta a Grottammare è proprio perché non svendo le mie idee e la mia coerenza.