La Samb rimane ferma ad un punto morto. Il presidente "in pectore", Sergio Spina, vuole chiarire la situazione dopo le ultime notizie di un possibile interessamento all'acquisto da parte del Gruppo M.a.s. di Adamo Di Natale. "Si parla troppo, tanto e di tutto - commenta Spina - lo ripeterò sempre, in base agli accordi fatti sono sempre disposto ad acquistare la Samb, ma entro il 25 giugno i Tormenti devono passare il pacchetto azionario dopo una certificazione contabile chiara, cosa che non è ancora avvenuta".

Oramai il tempo per l'iscrizione sta per scadere, 4 giorni ancora necessari per trovare i soldi per l'iscrizione, i contributi e i giocatori. "Al di là delle intenzioni di Di Natale - continua Spina - la società per me ha un valore più alto di qualsiasi società di Seconda Divisione. Nessuno qui sta scappando, sono stato cercato per questo accordo e lo voglio sottoscrivere".

Ma i conti, ovviamente devono essere chiari, con relativo abbattimento del debito, ovvio. La bozza dell'accordo era gia stata siglata con i Tormenti, ma poi, a causa delle traversie giudiziarie dei tre fratelli, tutto si è bloccato. "L'avvocato Manfredi e Roberto Pignotti - attacca Spina - dopo l'incontro che c'è stato con Di Natale, dicono che non ero interessato alla proposta dell'imprenditore pescarese. Io sono sempre interessato alla Samb, ma se cambiano le cifre e le condizioni bancarie io mi devo, giustamente, tirare fuori, perché le condizioni per l'accordo per me rimangono sempre quelle precedentemente stabilite con i Tormenti e non con Di Natale".
C'è dunque una strana situazione: tutto e fermo e sembrerebbe, addirittura, che lo stesso Di Natale si sia tirato indietro.

Ma allora i debiti sono così elevati che nessuno riesce a pagarli oppure nessuno può fare la sua mossa visto che, attualmente, sono i Tormenti che dovrebbero muoversi per avere una trattativa bancaria che diminuisca il debito? Ma come possono i Tormenti intervenire senza insospettire l'autorità giudiziaria? E come può la moglie di uno dei fratelli, Elisa Tormenti (che ha l'autorizzazione a trattare con le banche) decidere, da se, l'iscrizione al campionato? Dove prendere i soldi, dunque? Forse un aiuto potrebbe arrivare dai tifosi, magari da una piccola sottoscrizione. Ma sembra insufficiente.

Oppure Di Natale, se è davvero interessato, perché non si fa avanti concretamente con un progetto serio? Comunque sia, in questa assurda situazione, l'unica cosa certa è che i Tormenti sono le uniche persone che possono iscrivere la squadra e forse l'ago della bilancia sta nell'intervento dell'avvocato Manfredi, che dovrebbe tempestivamente intervenire trattando con le banche per una diminuzione del debito (1 milione e 400 mila euro), ma purtroppo non ci sono più i tempi utili per farlo.