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"Dirigenti della Provincia trasferiti solo sulla carta"

Ascoli Piceno | I rappresentanti del Pd in Consiglio Provinciale denunciano: "Una delibera politicamente inopportuna quanto controversa sul piano amministrativo, su cui è chiamata a fare chiarezza la Corte dei Conti".

Una seduta del Consiglio Provinciale di Ascoli Piceno

Dal Gruppo Consiliare Del Partito Democratico nel Consiglio Provinciale di Ascoli Piceno riceviamo e pubblichiamo quanto segue:

Ennesima sconcertante puntata della sceneggiata sulla divisione della Provincia. Dopo i numeri dati in occasione della divisione del Patrimonio, dove si è assistito ad un balletto di cifre sul valore degli immobili (vedi Hotel Marche) e che si è concluso con una sorta di "risarcimento" che la nuova Provincia di Ascoli dovrà pagare a quella di Fermo per svariati milioni di euro (in denaro contante o con la imminente vendita di beni del patrimonio, per una cifra che si attesta sui 12 milioni di euro, ovvero 24 miliardi delle vecchie lire); dopo gli accordi onerosi per il trasferimento del personale, che verrà incentivato con forti somme, diversamente da come avvenuto ed avviene nelle Province che si sono divise o che si stanno dividendo ora, il tutto con rischi seri sugli equilibri del Bilancio del nuovo Ente, la Giunta provinciale guidata da Massimo Rossi, convocata (dopo numerosi rinvii) durante il ponte del 2 giugno, ha dato il via libera all'accordo con i dirigenti per il trasferimento (?) di alcuni di loro nella nuova Provincia di Fermo.

Il Presidente e la Giunta, che si ricorda non è più composta secondo le previsioni di legge e dello Statuto (in tal senso si è già espresso il Segretario Generale) e ridotta a soli sette componenti e con cinque assessori del Fermano (paradossalmente non vi sono esponenti ascolani nell'attuale compagine) hanno pensato bene di chiudere in bellezza il mandato, ad una manciata di giorni dalle elezioni.

In barba alla limitata rappresentatività politica della Giunta e dello stesso Consiglio Provinciale. Tant'è che sono due volte che il Consiglio Provinciale recentemente convocato va a vuoto, registrando la partecipazione di pochissimi consiglieri (4/6). A questo punto viene da chiedersi: cosa sarà della delibera di variazione di Bilancio adottata dalla Giunta e che non sarà ratificata?

Variazione che si è resa necessaria a poche settimane dall'approvazione del Bilancio, perché ci si è accorti di un clamoroso "buco" di ben due milioni di euro, con il Presidente Rossi che nel frattempo ha ritenuto di varare un provvedimento per la distribuzione dei Dirigenti tra i due nuovi enti.

Strabiliante è stato poi il procedere degli atti. Un primo documento prevedeva che sei Dirigenti fossero trasferiti a Fermo e sarebbe toccato, in linea di massima, ai più giovani di carriera. Questo criterio logico però non sarebbe piaciuto a qualcuno ed allora che cosa s'inventa? Nessun Dirigente di fatto andrà a Fermo in modo definitivo. Sulla base di un elenco rimaneggiato infatti, e più volte non tenendo conto della funzionalità delle scelte, è stato creato una sorta di "Ufficio Unico", per cui dodici Dirigenti (scelti con logiche che sarebbe bene fossero esplicitate con apposite motivazioni, visto che tra essi ve ne sono alcuni nominati direttamente dal Presidente, quindi non di ruolo e che dovrebbero scadere con il mandato dello stesso) dovrebbero occuparsi per 12 mesi di supportare anche la nuova Provincia.
E tutto questo, con un consistente premio in denaro e con la garanzia della conferma degli incarichi ed in aggiunta alla retribuzione in godimento.

Ma non tutto potrebbe filare liscio. I Revisori dei conti, chiamati per legge ad esprimere un parere sull'atto, hanno richiesto un inoltro alla Corte dei Conti per un parere sulla legittimità del contenuto dello stesso.

In sostanza, ancora una volta ci si trova di fronte ad un atto, frutto della malattia di protagonismo del Presidente Rossi e non di reali esigenze dell'Ente.

03/06/2009





        
  



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