Gabrielli denuncia: «Oscurantismo in Comune, con Gaspari siamo tornati al Medioevo»
San Benedetto del Tronto | In Municipio un altro caso di "missiva scomparsa". Il consigliere del Pdl: «La Regione Marche boccia le osservazioni fatte dal Comune in merito al progetto del Piano Regionale dei Porti. Dopo questo ennesimo flop Gaspari lasci l'Urbanistica».
di Marco Braccetti
Il Comune di San Benedetto
«Tempi bui a San Benedetto. Con Gaspari il Comune è tornato al Medioevo». Il consigliere del Pdl Bruno Gabrielli torna all'attacco. Lo fa evidenziando «l'oscurantismo che regna in Municipio. Oscurantismo che si evince dalla difficoltà di reperire informazioni e documenti». Afferma l'azzurro: «Da qualche tempo è addirittura difficile accedere fisicamente alla Segreteria del Sindaco. Tutti i consiglieri debbono farsi annunciare non solo per parlare con il primo cittadino, ma anche per entrare nei locali che accolgono al sua Segreteria personale».
A mettere in allarme l'esponente della minoranza è un nuovo caso di "missiva scomparsa". Dopo la ben nota lettera della Corte dei Conti sul ‘Caso Ballarin', oggi all'ordine del giorno c'è la missiva contenente le controdeduzioni che la Regione Marche ha inviato al Comune, dopo aver analizzato le sue osservazioni sul progetto del Piano Regionale dei Porti.
Controdeduzioni che - secondo l'esponente del Pdl - non sorridono all'Amministrazione Gaspari ed evidenziano numerose criticità. Per avere la lettera tra le mani il consigliere azzurro ha dovuto imbarcarsi in un lungo iter tra gli uffici comunali. Per qualche tempo, addirittura, la missiva - protocollata in Municipio il 22/05/2009 - è stata data per persa. Ma poi è subito riapparsa quando Gabrielli ha "minacciato" di chiamare i Carabinieri. «Ora grazie al mio lavoro è stata messa nella cartella di tutti i membri del consiglio».
Perchè la Regione ha rigettato le osservazioni del Comune? Il mancato confronto con la Capitaneria di Porto. L'Autorità Marittima non è stata affatto coinvolta. Il Porto di San Benedetto ha valenza nazionale e tutto ciò che riguarda quell'area deve essere mediato con le autorità competenti. Ma questo lavoro di squadra tra Comune e Capitaneria non si è verificato e questo, secondo Gabrielli, è stato l'errore principale dell'Amministrazione sambenedettese. Per il futuro assessore provinciale, dunque, si tratta dell'ennesima prova dell'assolutismo del Sindaco che non a caso il Pdl paragonò al Re Sole. E pensare che nel corso di un incontro con la stampa, lo scorso 11 maggio, il Comandante Luigi Forner auspicava una sinergia maggiore tra Capitaneria di Porto ed Amministrazione comunale. Oltre alle responsabilità politiche Gabrielli evidenzia anche delle responsabilità tecniche: i Dirigenti avrebbero dovuto spingere per instaurare un rapporto tra Comune e Capitaneria di Porto.
Dopo il passo falso sul Ballarin, secondo Gabrielli si prefigurerebbe un'altra magra figura per l'Amministrazione Comunale: «Non traggo gioia da questi insuccessi ma sono arrabbiato, perché essi evidenziano ancora una volta l'inadeguatezza di Gaspari, sia come Sindaco che come assessore all'Urbanistica. Dopo l'ennesimo flop credo che sia doveroso da parte del primo cittadino dimettersi quantomeno da assessore all'Urbanistica».
Poi Gabrielli preconizza: «La stessa cosa accadrà per il Piano di Spiaggia, visto che con quel documento il Comune si arroga dei compiti - in particolare la delimitazione delle aree demaniali in zona San Giacomo - che sono di competenza della Capitaneria di Porto».
Per capire di cosa stiamo parlando facciamo un breve excursus: il progetto del Piano Regionale dei Porti è stato approvato dalla Giunta Regionale il 22/12/2008. Entro 60 giorni i Comuni ed altri Enti interessati potevano trasmettere in Regione delle osservazioni scritte sulla proposta. Una commissione tecnica regionale ha esaminato le osservazioni, producendo delle successive contro-deduzioni.
Vediamo nel dettaglio cosa scrive al Comune l'Ing. Giorgio Occhipinti, Responsabile del Piano: «(...) Nel rispetto dei ruoli non si ritiene di poter condividere la proposta di codesta Amministrazione per l'inserimento di previsioni che si spingono fino all'indicazione, a mero titolo semplificativo, di uno spostamento dell'area cantieristica presso il futuro terzo braccio, senza peraltro chiarire il perché dell'abbandono dell'attuale sito né l'eventuale futura destinazione dello stesso. Tale indicazione, così come le altre osservazioni mosse, mostrano un'evidente contraddizione laddove, appunto, da un lato si riconosce la necessità di tenere separati i ruoli dei Piani Regolatori portuali e del Piano Regionale dei Porti mentre, dall'altro, si spinge per l'inserimento in quest'ultimo di previsioni in dettaglio».
«Si evidenzia - prosegue l'ingegnere - la necessità di avviare un confronto preventivo con la competente Autorità Marittima per la definizione del Piano Regolatore Portuale. Per le motivazioni sopra esposte, ritenendo le stesse sufficienti ad escludere in via preliminare qualsiasi possibile variazione alle osservazioni avanzate non si ritiene utile entrare nel merito delle stesse. Su conforme parere della Capitaneria di Porto di San benedetto del Tronto si conferma l'impianto del Piano in argomento ritenendolo pienamente rispondente agli obiettivi programmatici indicati nello stesso. Tenuto conto che planimetria a suo tempo fornita da codesto Comune non risponde a indicazioni condivise, è stata sostituita con una che riposta semplicemente le aree da pianificare».
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30/06/2009
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