Dal discorso d'insediamento di Barak Obama:... "la fiducia non si ricostruisce con la falsa speranza, ma neanche senza speranza: uscire da questa crisi più forti è possibile", è vero, si può uscire più forti dalla crisi... ma si debbono rimuovere le ragioni che l'hanno determinata!

Le difficoltà che tutti i Paesi del mondo stanno vivendo non sono un temporale estivo a cui seguono naturali splendide giornate di sole: questa è una falsa speranza. Il progresso, la civile e ordinata convivenza sono minati dalle troppe ingiustizie che condannano miliardi di uomini alla miseria, alla fame, alla guerra alla prepotenza. C'è troppo egoismo, troppa ricchezza e troppa miseria.

Se non si assicura a tutti, in qualunque parte del mondo, il diritto alla vita, nessuno può vivere con fiduciosa speranza, in qualunque parte del mondo si trovi.
Né si può pensare di difendere il proprio status con la forza delle armi. La crisi che stiamo subendo è un avvertimento: commetteremmo un grave errore se pensassimo che ormai è alle nostre spalle, e presto tutto potrà continuare come prima.

La destra ritiene che la soluzione della crisi stia in un'Europa blindata alla concorrenza della Cina, dell'India, del Brasile; nella difesa del nostro benessere usando la forza contro le ondate migratorie dell'africa e dell'oriente. Berlusconi pensa che l'Europa sia un intralcio al libero esercizio del suo potere di sultano.

A questo scenario la Lega aggiunge una ferma ostilità all'ingresso della Turchia in Europa, teme la contaminazione dei turchi, perché ci ritiene deboli e perdenti nel confronto. La Turchia se ne stia per suo conto, e scivoli pure dal moderno Stato voluto da Ataturk a quello confessionale islamico. Sono fatti loro. Ecco, questo, significa alimentare una falsa speranza.

Abbiamo bisogno di un'Europa, che marchi la sua presenza nello scenario internazionale con la forza della sua storia; come area di dialogo ed equilibrio fra le diverse zone del mondo, fra i diversi sistemi di governo, fra i diversi livelli di sviluppo. Abbiamo bisogno di un'Europa ispiratrice di cooperazione per superare le disumane condizioni in cui vivono diverse centinaia di milioni di persone e l'Italia può dare un contributo importante per un ruolo positivo perché... "rifiuta la guerra come metodo di risoluzione delle controversie internazionali".

Il voto alle elezioni europee del 6/7 giugno serve ad archiviare definitivamente l'ideologia del pensiero unico e l'uso della forza per far valere le proprie ragioni e il proprio egoismo. Serve a schierarci con Obama che ci ha ridato la speranza di uscire dalla crisi più forti... perché più giusti e perché... "Imbriglieremo il sole e i venti e il suolo per alimentare le nostre auto e mandare avanti le nostre fabbriche. E trasformeremo le nostre scuole, i college e le università per venire incontro alle esigenze dei tempi nuovi. Possiamo farcela. E lo faremo". ( Dal discorso d'insediamento di Barak Obama).

L'Italia, inoltre, in Europa ha una missione speciale che gli deriva dalla sua storia e dalla sua cultura: fare del Mediterraneo un'area di cooperazione per il progresso dei popoli che hanno la fortuna di vivere sulle terre che lo circondano. Usciremo più forti dalla crisi se cambieremo le iniquità che l'hanno determinata.