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I bambini del Saharawi tornano a Grottammare

Grottammare | Il sindaco Merli: “Non dobbiamo dimenticare il dramma di questo popolo”.

I bambini del Saharawi

Sono arrivati lunedì scorso, 6 luglio, i bambini destinatari del progetto di accoglienza sanitaria a sostegno delle comunità saharawi profughe nel deserto algerino, che l'amministrazione comunale appoggia da dieci anni con la collaborazione della Consulta per la fratellanza tra i popoli.

Il gruppo è composto da 21 bambini e 4 accompagnatori. I bambini sono affetti da diverse patologie e hanno potuto raggiungere Grottammare anche con i fondi raccolti durante una cena di solidarietà da record tenutasi al ristorante Le Terrazze, il 14 marzo, che ha permesso di raccogliere 7.828 euro netti grazie alla presenza di ben 560 persone. A questi, si sono ricongiunti 3 giovani connazionali già presenti in Italia per via di cure complesse iniziate nei mesi addietro.
Per la loro permanenza, come sempre il comune di Grottammare ha messo a disposizione il plesso scolastico di via Dante Alighieri.

"Un progetto a cui teniamo particolarmente e di cui, purtroppo, si è poco a conoscenza - ricorda il sindaco Luigi Merli -. Il popolo Saharawi vive profugo e dimenticato da tutti nelle zone più inospitali del Sahara, in attesa che gli venga riconosciuto il diritto all'autodeterminazione che rivendica da quasi 40 anni. Un diritto affermato anche da una risoluzione dell'ONU, totalmente disattesa. Il rischio che il dramma dei Saharawi venga dimenticato esiste perché è una terra che non promette petrolio e dove non si può "esportare democrazia". Siamo consapevoli che non è con l'impegno del comune di Grottammare che possiamo cambiare la situazione politica ma siamo convinti che con piccole azioni quotidiane, "dal basso", possiamo mantenere alta in Europa la visibilità di questo Popolo e quindi l'attenzione su questo dramma. Ci lega a questo popolo una forte ammirazione per la pazienza e la grande volontà che dimostrano nel non rinunciare alla propria dignità continuando a lottare pacificamente per i propri diritti".

Il progetto è attivo dal 1999 ed è sostenuto prevalentemente con il lavoro e i fondi derivanti da contributi volontari (ne è un esempio, oltre alla tradizionale cena annuale organizzata dalla Consulta, anche il progetto "Sorrisi nel deserto" collegato al festival nazionale dell'Umorismo "Cabaret, amoremio!"). Finora, ne hanno beneficiato circa 150 bambini. E' gestito per conto del Comune dall'associazione Rio de Oro, che si occupa direttamente anche dell'assistenza quotidiana dei bambini con il supporto dei propri volontari e di quelli della Consulta per la fratellanza tra i popoli, del GUS e di altri gruppi presenti sul territorio. Da questi, arriva l'appello per una raccolta di generi alimentari a lunga scadenza - in particolare, riso, pelati, tonno, succhi di frutta, legumi in scatola, olio - per far fronte all'ospitalità.

I bambini torneranno nelle loro tendopoli a fine agosto, ma forse per qualcuno di loro il progetto di cure e assistenza proseguirà ancora, in Italia, sulla base delle diagnosi che emergeranno in questi primi giorni dedicati a check-up completi e visite specialistiche.

Chiunque volesse dedicare un po' di tempo a questa esperienza, può contattare la Consulta per la Fratellanza tra i popoli (349.8087267) oppure rivolgersi all'Ufficio Relazioni con il Pubblico del Comune (0735.739244).

10/07/2009





        
  



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