Giornata dura martedì sui campi del Circolo Tennis Maggioni per la Carisap Tennis Cup: il caldo e soprattutto l'umidità hanno messo a dura prova i giocatori impegnati nel Challenger ATP da 30 mila euro di montepremi ed il resto lo ha fatto lo spirito combattivo dei giocatori stessi: Alessio Di Mauro, per esempio, testa di serie numero 8 e 151 del mondo, ha lottato fino al tie-break del terzo set prima di diventare la quarta vittima eccellente di un torneo che lunedì aveva già perso tre teste coronate.

Più facile la vita per il numero 3 del tabellone Diego Junqueira: il finalista della scorsa edizione ha lasciato sette games al napoletano Giancarlo Petrazzuolo, sconfitto 64 63. Troncata a metà invece la battaglia che sembrava profilarsi per Oscar Hernandez: la testa di serie numero 2 è stata obbligata al tie-break nel primo set dal connazionale Gutierrez, prima che quest'ultimo cedesse alle fatiche delle qualificazioni e fosse costretto al ritiro sullo 0-2. Vita durissima per Marco Crugnola contro un altro qualificato, il portoghese Pedro Sousa, un altro match risolto solo al tie-break del terzo set.

In prima serata il torneo ha purtroppo perso un altro pezzo pregiato, con l'uscita di Nicolas Massu. L'ex top 10 cileno ha ceduto di schianto nel terzo set allo spagnolo Roberto Bautista Agut, giocatore peraltro molto "caldo", reduce dalla vittoria ai Giochi del Mediterraneo di Pescara.

Sono state nuovamente deluse le speranze degli appassionati marchigiani: dopo la sconfitta lunedì del recanatese Miccini, oggi è uscito anche l'ascolano Stefano Travaglia, l'altro diciottenne inserito in tabellone con una wild card. Travaglia si è però ben comportato contro l'argentino Cristian Villagran, già finalista a San Benedetto nel 2004, lasciando intravedere potenzialità per il futuro.

Dopo l'eliminazione di Massu, uno dei giocatori più attesi del tabellone, il pubblico sambenedettese ha ammirato il tennista italiano Fabio Fognini, testa di serie numero uno del tabellone, che ha battuto il mancino spagnolo Carlos Poch-Gradin.
L'avvio del match è stato preceduto da un minuto di silenzio per la scomparsa del tennista francese Mathieu Montcourt, morto lunedì notte nella sua casa di Boulogne-Billancourt (nell'interland parigino) per cause ancora da accertare.

Sotto shock i tennisti transalpini impegnati a San Benedetto ma tutto il torneo, giocatori e staff insieme, è rimasto molto colpito dalla notizia: Montcourt, 24 anni appena, giocava spesso in Italia ed era benvoluto da tutti. Per ricordare il collega ed amico scomparso Fabio Fognini è sceso in campo con una maglietta con la scritta "Ciao Math" ed un cuore.

Nei momenti migliori della partita Fabio ha mostrato un tennis di ottima qualità, riuscendo sempre a variare il gioco. E non solo quello: troppi cali di concentrazione e comportamenti nervosi, che contro Poch-Gradin non risultano essere determinanti, ma contro un Top player lo condannano a una sconfitta spesso rapida come è accaduto a Wimbledon contro Ferrer (6-2 6-2 6-3 per lo spagnolo). L'unico sussulto del match si è registrato ad inizio partita, quando Fognini concede il suo primo turno di servizio allo spagnolo con due doppi falli con i quali apre e chiude il game.

Da qui in avanti l'italiano non ha problemi: recupera immediatamente il break e nel sesto gioco attua il break decisivo. In apertura di secondo set strappa subito il servizio all'avversario, cosa che gli riuscirà anche nel quarto game. La partita si conclude 6-4 6-2. Se Fognini riuscirà a trovare una buona continuità e solidità mentale in futuro potrà togliersi molte soddisfazioni.

Da sottolineare, infine, il calore e la partecipazione degli appassionati. Un pubblico che fin da lunedì sera ha premiato in maniera straordinaria gli organizzatori, riempiendo le tribune del Maggioni in ogni ordine di posto ed assiepandosi anche attorno al campo, facendo rimpiangere, ancora una volta, l'assenza di una seconda autentica tribuna sul lato mare.

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