«Con Franceschini per rilanciare il Partito Democratico e l'Italia»
San Benedetto del Tronto | Corsa verso la segreteria nazionale del Partito Democratico. L'onorevole Piero Fassino in città per tenere a battesimo in coordinamento sambenedettese della "mozione Franceschini". Ad Ascoli Fassino incontra una rappresentanza dei lavoratori della Manuli
di Marco Braccetti
Una bella foto di gruppo di tutti i partecipanti all'incontro conviviale con l'On. Fassino
Giovedì 27 agosto per l'onorevole Piero Fassino è stato un giorno caldo, in tutti i sensi. L'esponente del Pd era nel Piceno per una serie d'incontri in vista del congresso d'ottobre. Durante la giornata, una delle più torride dell'estate 2009, l'ex Ministro ha avuto una girandola d'appuntamenti, incontrando anche ad Ascoli una rappresentanza dei sindacati e delle maestranze della Manuli Rubber, tutti impegnati in una difficile vertenza per scongiurare la chiusura dello stabilimento.
Nel pomeriggio Fassino si è speso in due dibattiti pubblici, uno presso la Sala del Consiglio Provinciale ascolano ed uno a Fermo, entrambi per illustrare la mozione congressuale di Dario Franceschini, attuale Segretario Nazionale dei Democratici e candidato alla rielezione.
All'ora di pranzo Fassino era al Gran Hotel Excelsior di San Benedetto e, accompagnato dalla Senatrice Silvana Amati, si è intrattenuto con i principali esponenti rivieraschi della "mozione Franceschini".
All'appuntamento conviviale erano presenti, tra gli altri, l'ex sottosegretario Pietro Colonnella, l'assessore Margherita Sorge, i consiglieri comunali Lorella Bovara, Giuseppe Cappelli, Silvano Evangelisti e Fernando Palestini. Da segnalare la presenza di Vinicio Liberati del coordinamento comunale del partito e del Segretario Provinciale Pd Mauro Gionni.
Stimolato dalle domande dei cronisti politici, Fassino si è lasciato andare ad una riflessione a 360 gradi su passato, presente e futuro del Partito Democratico e dell'intero Paese.
La corsa "a tre" verso la segreteria tra Franceschini, Pierluigi Bersani ed Ignazio Marino potrebbe acuire le divisioni interne al partito? Non la pensa così Fassino che precisa: «Due dei tre candidati - Franceschini e Bersani ndr - sono dirigenti politici di lunga esperienza ed hanno fiuto e sensibilità per recepire la domanda d'unità che viene dalla base. Fino ad ora la campagna elettorale per la segreteria è stata senza particolari asperità e penso che continuerà così fino alla fine, perché siamo tutti consapevoli che chiunque sarà il vincitore, quello sarà il Segretario di tutti».
E perché Fassino non ha appoggiato Bersani che come lui è un ex Ds? La risposta è chiara: «Stimo Bersani sia come persona che come politico, ma se avessimo scelto il candidato per riflesso condizionato secondo il nostro partito di provenienza avremmo causato l'annientamento del Pd. Il nuovo partito deve mescolare le varie culture, andando oltre le nostre storie personali».
«Sono convinto - prosegue l'onorevole - che Franceschini proseguirà nel processo iniziato 6 mesi fa e renderà il partito ancora più plurale, aperto e largo e porrà le basi per tornare ad avere un consenso elettorale ampio». Obiettivo? «33%. Fattibile, perché lo abbiamo già fatto».
Certo, le pesanti sconfitte elettorali degli ultimi tempi bruciano ancora nel petto dei Democratici: «Il congresso sarà soprattutto l'occasione per fare una profonda riflessione sulle indicazioni di voto dei mesi scorsi. Le elezioni regionali sono alle porte ed un'analisi in merito alla perdita di tanti consensi è indispensabile per il nostro rilancio. Ma la cosa importante è che non dobbiamo rassegnarci alla sconfitta. Questa è forse l'unica cosa che dovremmo imparare da Berlusconi».
La provincia di Ascoli è uno dei territori che risente maggiormente della crisi che attanaglia un po' tutta la nazione, per Fassino «l'Italia ha tutte le risorse per affrontare al meglio questo periodo di crisi. Ma ciò può non bastare se, come accade oggi con Silvio Berlusconi al governo, manca una giuda politica capace di indicare il percorso per uscire da questo tunnel». Non a caso una delle "massime" di Fassino è «il nostro è un grande Paese con una piccolo leader».
Infine, sul tema delle future alleanze Fassino è pragmatico: «Molti non lo sanno, ma in Parlamento nel 97% delle votazioni il Pd vota insieme con l'Udc e l'Italia dei Valori. E in molte realtà locali il Pd governa insieme con l'Udc e governa bene». Dunque nessuna preclusione a priori. Un implicito disco verde ad apparentamento col Centro in vista delle prossime elezioni. In ogni caso è verosimile che su questo versante i vertici nazionali lascino massima autonomia alle segreterie regionali.
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27/08/2009
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