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Terremoto nel PDL "No ai doppi incarichi"

San Benedetto del Tronto | Esponenti del centro destra invitano i colleghi di partito che ricoprono doppi incarichi ad abbandonare una delle cariche in nome della collegialità di partito.

di Stefania Serino

da sinistra: Ursini, Rossi, De Vecchis, Amato

Terremoto all'interno della coalizione di centro destra. I membri del PDL Giorgio De Vecchis, Benito Rossi, Luigi Ursini,  Vincenzo Amato e Giuseppe Traini, chiedono in coro ai loro colleghi attualmente assessori o consiglieri provinciali nonché consiglieri comunali di minoranza, di abbandonare una delle due cariche istituzionali, in nome della collegialità e della democrazia di partito.

Il riferimento è chiaro. Pasqualino Piunti, Bruno Gabrielli, Filippo Olivieri, Raffaele Rossi, Andrea Assenti e Giovanni Poli accusati dai colleghi di partito di oligarchia: "il nostro rischia di diventare il partito degli eletti - tuona Traini - chi viene eletto controlla il partito attraverso un sistema oligarchico".

Il dito viene puntato soprattutto sul Vicepresidente Provinciale Pasqualino Piunti: "in periodo pre elettorale - accusa De Vecchis - Piunti dichiarò ad Ursini la sua intenzione di lasciare un incarico qualora fosse stato eletto, che ora rispetti quanto da lui asserito. Proprio per questo abbiamo inviato a Piunti una lettera personale dove chiediamo di abbandonare l'incarico di consigliere per dar spazio a Ursini, ma tale missiva è rimasta inevasa. Inoltre ricordo che il vecchio statuto di AN parlava di inammissibilità dichiarata rispetto ai doppi incarichi".

Motivazioni puramente politiche vengono altresì addotte dagli esponenti del PDL: "come può un politico - chiede De Vecchis - che occupa la carica di assessore provinciale di centro destra rapportarsi con l'amministrazione locale di centrosinistra quando al contempo ricopre la carica di consigliere comunale di minoranza? così si rischia di cadere in contraddizione".

Dunque i membri della coalizione alzano la voce denunciando l'incompatibilità relativa ai doppi incarichi ricoperti dai colleghi di partito, come ribadito anche da Rossi: "nel 1994 Vincenzo Amato eletto consigliere provinciale abbandonò la carica di consigliere comunale e a lui subentrò Gianni Capanna, che i nostri colleghi ne prendano esempio. In un momento di crisi come questo - conclude - rinunciare ad uno dei due incarichi contribuisce a raddoppiare i ruoli istituzionali poiché si dà l'opportunità ad un'altra persona di portare avanti la nostra politica di partito".

 

09/10/2009





        
  



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