Rossi VS Carboni: "Basta distorcere la realtà"
Grottammare | Continua io botta e risposta tra maggioranza e minoranza grottammarese, dopo la nomina dei revisori dei conti.
Raffaele Rossi
L'assessore Carboni smetta di distorcere la realtà per coprire l'arroganza della maggioranza, ammetta che con un colpo di mano ed in barba alla sbandierata democrazia partecipata è stato imposto l'intero collegio sindacale dei revisori.
I fatti sono granitici, dimostrati in modo inequivocabile dall'esito del voto, la maggioranza ha votato tutti e tre i revisori.
Se avessero realmente voluto lasciare un componente all'opposizione, avrebbero dovuto semplicemente votare due professionisti lasciando la libertà di eleggere il terzo in modo autonomo alla minoranza.
La legge prevede che tale collegio composto da tre membri sia eletto dal consiglio comunale ed è prassi, non obbligo di legge, che uno dei tre professionisti venga eletto dalla minoranza.
Tutte le giustificazione addotte da Cesare Carboni, oltre a delineare una sua propensione all'inciucio, costume politico assolutamente riluttante, sono sconfessate dalle dichiarazioni del capo gruppo della PDL Maria Grazia Concetti effettuate prima e dopo la sospensione del consiglio comunale chiesta al fine di concertare un accordo.
Accordo di fatto impossibile visto che il centro-destra fatta eccezione del consigliere Roberto Marconi si era espresso a favore di Luigi Citeroni in sostituzione di Paolo Petrocchi precedentemente espresso dal centro-destra.
A quel punto il centro-sinistra doveva scegliere se lasciare la libertà di votare un componente dei revisori alla minoranza oppure eleggere tutti i membri.
L'avv. Concetti, verificata la paradossale ed inaccettabile situazione, nella quale veniva concessa l'elezione di un membro a condizione che fosse quello indicato dalla maggioranza, ha approfittato della pausa per fumare una sigaretta, abbandonando la sala riunioni.
Cesare Augusto Carboni, approfittando dell'assenza del capo gruppo PDL, ha pensato bene di addolcire l'imposizione con un accordo da retro bottega, commettendo l'ulteriore arroganza di scegliersi l'interlocutore, con il quale far nascere il grottesco inciucio.
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08/10/2009
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