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Scoperta maxi frode fiscale dalla Guardia di Finanza di P.S.Giorgio

Porto San Giorgio | Deferite 4 persone per l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti( nell'ordine di circa 4,5 milioni di euro) e per rilevanti violazioni all'I.V.A. per circa 900.000 euro.

Le Fiamme Gialle della Brigata di Porto San Giorgio (AP) hanno individuato un'impresa del fermano operante nel settore del commercio di autoveicoli, risultata aver intrattenuto rapporti commerciali, peraltro di una certa consistenza, esclusivamente con alcuni "selezionati" soggetti "fornitori", già conosciuti al Corpo per l'esistenza di concrete possibilità di condotte commerciali non propriamente in linea con i dettami normativi del settore.

Le indagini, subito avviate nei confronti di tutti e quattro i soggetti economici in questione, hanno consentito di rilevare l'inesistenza, in capo ai fornitori, di strutture organizzative adeguate allo svolgimento dell'attività effettivamente esercitata, particolare che, come da consolidate esperienze operative, ha indotto i militari ad avviare le operazioni ispettive di polizia economica e finanziaria, al fine di ricostruire, passo passo, tutti gli aspetti gestionali delle imprese; come sovente accade in casi del genere, tuttavia, i fornitori "selezionati" sono risultati non solo privi di strutture operative proprie ma anche, caso ben più grave, di qualsivoglia tipo di documentazione amministrativo-contabile, invero obbligatoria.

Gli approfondimenti fiscali hanno quindi consentito di rilevare il mancato rispetto, da parte del gruppo di fornitori, degli obblighi fiscali di presentazione delle dichiarazioni annuali e di versamento delle imposte "a debito", venendosi così a configurare pienamente il classico schema di "società cartiere", dedite esclusivamente alle cc.dd. "frodi carosello".

Le risultanze delle attività di indagine e delle attività di verifica hanno infatti consentito di stabilire con inconfutabile certezza che l'impresa fermana, insieme ai tre soggetti economici nazionali "fornitori", aveva posto in essere il sistema di "frode carosello" attraverso operazioni commerciali avvenute, in realtà, solo "cartolarmente" ed i "fornitori" avevano assunto il ruolo del c.d. "missing trader", interponendosi fittiziamente tra il cedente comunitario e l'effettivo acquirente nazionale, al fine di permettere, a quest'ultimo, mediante l'emissione di fatture soggettivamente false, di disporre sia di un indebito credito I.V.A. che di prodotti da immettere sul mercato a prezzi significativamente inferiori a quelli normalmente praticati dagli altri operatori.

Le indagini delle Fiamme Gialle - peraltro ancora in corso, con riferimento ad altri operatori del settore verosimilmente interessati ad analoghi procedimenti illeciti - hanno permesso, allo stato, di recuperare a tassazione ingente materia imponibile derivante dall'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti - nell'ordine di circa 4,5 milioni di euro - e di constatare rilevanti violazioni all'I.V.A. - per circa 900.000 euro - elementi che, unitamente ad altri, hanno concorso alla configurazione delle specifiche fattispecie di carattere penale contemplate dal Decreto Legislativo n. 74/2000, per le quali 4 persone sono state già deferite all'Autorità Giudiziaria.

08/10/2009





        
  



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