Giuseppina Talamonti, di 78 anni, è morta asfissiata insieme al suo cane in un appartamento di via Ferri (zona nord di San Benedetto del Tronto) perché una candela, accesa per rimpiazzare la corrente elettrica che non c'era più, ha intaccato il televisore dal quale si sono sprigionati fumi tossici.

Il tragico fatto è avvenuto nella notte tra mercoledì 7 e giovedì 8 ottobre. La donna dormiva e  si è resa conto troppo tardi di quanto stesse avvenendo. E' morta  insieme alla sua cagnolina, una barboncina scura chiamata Stellina. Il fuoco che ha avvolto il televisore non è uscito da quella stanza e non ha toccato altri elementi che potessero consentirgli di propagarsi. Dunque non ci sono state fiamme che avrebbero potuto richiamare l'attenzione di qualche soccorritore.

Originaria di Montefiore, vedova da parecchi anni, la donna aveva un figlio, Federico Scipioni, dipendente della PicenAmbiente. L'anziana non aveva più la corrente elettrica perché non aveva pagato le bollette e per questo, nelle ultime settimane, aveva affidato l'illuminazione del suo piccolo appartamento del piano terra di via Ferri alle candele. La donna, con tutta probabilità, mercoledì si è addormentata con lo stoppino ancora infuocato non rendendosi conto che la fiamma era troppo vicina al televisore che teneva sul comò.

Soltanto a mattina inoltrata vicini e passanti, richiamati dall'odore di bruciato, si sono resi conto che qualcosa non andava. Così hanno lanciato l'allarme. Sul posto sono subito intervenuti i pompieri che si sono fatti largo tra la fitta coltre di fumo e hanno rinvenuto il corpo della povera donna riverso in terra.

A pochi passi la cagnetta, anche lei priva di vita. Il personale del 118 non ha potuto fare altro che constatarne il decesso e allertare il medico legale il cui arrivo è stato preceduto da quello degli agenti di polizia del commissariato sambenedettese che hanno effettuato tutti i rilievi di rito transennando, per un paio d'ore, il tratto di via interessata.

Sul posto anche un pattuglia dei carabinieri giunta in appoggio ai colleghi del commissariato. Il cadavere della donna è stato quindi ispezionato dal medico legale Claudio Cacaci e trasferito all'obitorio dell'ospedale mentre il corpo del cagnolino è stato preso in consegna dalla Asl.

La sventurata non sarebbe morta nel sonno. Avrebbe infatti avuto modo di rendersi conto di quanto stesse accadendo, anche se troppo tardi. Si sarebbe alzata dal letto ma ormai, la quantità di fumo inalata aveva superato il limite che i suoi polmoni potessero concederle. Molto probabilmente non è riuscita a fare neppure un passo. Ha avuto la forza di provare ad alzarsi in piedi e nulla più. E' caduta in terra finendo con le gambe sotto il letto ed il resto del corpo adagiato sul pavimento. Ed è così che, ieri mattina, i vigili del fuoco hanno rinvenuto il suo cadavere.