Presentato giovedì al Museo di Arte e Scienza di Milano il catalogo, edito dalla Casa Editrice Mazzotta, della 26° rassegna del ciclo itinerante "L'arte contemporanea nelle antiche dimore"; la mostra, che vede esporre tra gli altri Saverio Magno, sarà fino all'11 dicembre presso il Palazzo Bonacossa.

L'artista Sambenedettese di adozione Saverio Magno, si è dedicato allo studio delle teorie sul colore di Chevreul e all'approfondimento di anatomia e prospettiva, per elaborare nuove teorie sulla visione spaziale. La sua opera è oggetto di un vivo interesse da parte di critici e gallerie d'arte, nel suo curriculum si annoverano una innumerevole quantità di mostre significative in spazi pubblici e privati.

Da più di 30 anni attivo nel mondo dell'arte e della sperimentazione, decorato con la Medaglia conferita nel 1991 dall'allora Presidente della Repubblica Francesco Cossiga e con la "Medaglia d'argento Pico della Mirandola", l'artista, a metà degli anni ottanta, aderisce ad un percorso di ricerca di profilo intellettuale e scientifico introducendo nell'arte contemporanea una nuova visione spaziale, relativa non all'oggetto, ma allo spazio in cui esso è rappresentato.

Necessitando di una visione che si ponesse come sintesi delle esperienze di Picasso con il Cubismo, di Mondrian con il Neoplasticismo e di Fontana con il quale l'oggetto d'arte esce dalla tela, ed entra nello spazio quotidiano, l'artista inizia a interrogarsi, non sulle cose, bensì sul rapporto tra lo spazio e le cose, verificando con la pittura il concetto di allineamento spaziale.

Nasce così la "tridimensionalità binoculare", nuova e originale forma di rappresentazione spaziale tridimensionale, in cui la superficie del quadro si suddivide in campiture di colori diversi che rappresentano i piani spaziali percepiti dall'occhio che, se non unifica la propria visione a quella dell'altro, coglie singolarmente i diversi passaggi di profondità.