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Presentata l'indagine sugli esercizi commerciali nelle Marche

Ancona | L'assessore regionale al Commercio, Vittoriano Solazzi: "Dopo l'approvazione del Testo Unico sul commercio, necessario uno studio serio e dati certi".

"Un lavoro sistemico mai eseguito prima in nessuna altra regione italiana che non si esaurisce nel tempo ma si aggiorna di continuo". L'assessore regionale al Commercio, Vittoriano Solazzi, traccia in sintesi il quadro dell'indagine conoscitiva sugli esercizi di vendita delle Marche, presentata questa mattina e promossa dalla Regione Marche.

Un'attività di monitoraggio realizzata dall'Università Politecnica delle Marche, con il coordinamento del professor Gian Luca Gregori, preside della Facoltà di Economia, e con il coinvolgimento di tutti i Comuni, delle associazioni di categoria e dei Centri di assistenza tecnica. Sono intervenuti alla presentazione anche il coordinatore regionale di Confcommercio, Massimiliano Polacco, e il segretario regionale di Confesercenti, Paolo Perazzoli.

"Il fine ultimo - ha detto Solazzi - è trovare un giusto equilibrio tra la piccola, la media e la grande distribuzione, operando scelte adatte al nostro territorio in maniera programmata e non approssimativa".

In particolare, la scelta di realizzare questa indagine è legata alla recente approvazione del Testo Unico sul commercio che prevede l'adozione da parte di Province e Comuni di regolamenti nell'ambito dell'amministrazione e della programmazione di settore: "Attività - precisa Solazzi - che richiedono dati certi e uno studio serio".

I dati serviranno alle Province per adeguare i loro Piani territoriali di coordinamento, stabilendo le regole urbanistiche per la localizzazione delle grandi strutture di vendita, e ai Comuni per intervenire sulla localizzazione delle piccole e medie strutture di vendita attraverso i loro Piani regolatori e le loro norme regolamentari.

Sulle scelte urbanistiche dei Comuni ha insistito in particolare Perazzoli, mentre Polacco ha chiesto un incontro politico con le Province proprio in vista dell'attuazione dei Ptc.

Gli obiettivi dell'indagine, come ha illustrato Gregori, sono la verifica del livello di sistematizzazione delle informazioni sul commercio regionale, la mappatura e la georeferenziazione dei dati sulle diverse tipologie di intermediari commerciali e lo sviluppo di una metodologia per il futuro.

Analizzando i dati, nelle Marche sono presenti circa 25 mila piccoli esercizi commerciali (esercizi di vicinato), con un rapporto di circa 16 unità ogni mille abitanti (lo stesso dato si rileva anche nelle cinque province); le strutture medie di vendita sono 1765 (una ogni 1000 abitanti); le grandi strutture sono 48, di cui 21 nella provincia di Ancona (163,7 esercizi ogni mille abitanti). Le grandi strutture e i centri commerciali raggiungono insieme la cifra di 77 nell'intero territorio regionale. I centri commerciali sono localizzati principalmente lungo la fascia costiera e in alcune zone specifiche dell'entroterra.

E' stata analizzata la diffusione della grande distribuzione organizzata in rapporto alla popolazione ed è stato riscontrato un dato superiore a quello di regioni più sviluppate quali Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna. E' stata registrata anche la presenza di centri commerciali rispetto alla popolazione anziana.

Dall'analisi, infine, delle fasce isocrone (relativa al tempo impiegato per raggiungere i vari centri commerciali in rapporto alla loro diffusione sul territorio) appare evidente la sovrapposizione dei bacini d'utenza e quindi una grande concorrenzialità che si aggrava considerando anche le regioni confinanti. "L'attuale situazione del mercato - ha concluso Gregori - caratterizzata da acquisti più razionali, il fattore vicinato con altre regioni e l'evoluzione demografica della popolazione fanno riflettere su un sistema distributivo non del tutto coerente per il futuro".

L'indagine prevede anche una seconda fase in cui saranno individuate le principali direttrici di cambiamento in atto nel sistema distributivo, con un'indagine empirica volta ad individuare le nuove tipologie commerciali, come gli outlet e i phone center, cercando di rilevarne anche gli effetti economici.

Questa seconda fase presuppone anche un'indagine complessiva sulle altre forme di vendita come gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, la rivendita di giornali e riviste, e altre forme speciali di vendita come la vendita a domicilio, l'e-commerce, i distributori automatici e simili.

18/11/2009





        
  



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