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Vendita all’asta di beni confiscati alla mafia: Libera non ci sta

Ascoli Piceno | L’associazione Libera lancia il suo grido d’allarme: “Nessun regalo alle mafie: i beni confiscati sono ‘Cosa nostra’”. Raccolta firme anche ad Ascoli sabato 28 novembre.

di Redazione

Tredici anni fa, - ricordano da Libera, Associazioni nomi e numeri contro le mafie - oltre un milione di cittadini firmarono la petizione che chiedeva al Parlamento di approvare la legge per l'uso sociale dei beni confiscati alle mafie. Un appello raccolto da tutte le forze politiche, che votarono all'unanimità le legge 109/96. Si coronava, così, il sogno di chi, a cominciare da Pio La Torre, aveva pagato con la propria vita l'impegno per sottrarre ai clan le ricchezze accumulate illegalmente.

Questo il motivo per cui Libera non può stare a guardare mentre il parlamento approva l'emendamento, passato in Senato, che consente la vendita all'asta dei beni confiscati alla malavita.

"Riteniamo - fanno sapere dall'Associazione - che se questo emendamento fosse approvato dal Parlamento sarebbe una sconfitta per lo Stato, significherebbe arrendersi all'opera criminale di chi ostacola il pieno ed effettivo riutilizzo sociale dei beni confiscati. L'eventuale riacquisto di quei beni da parte dei clan a cui erano stati sottratti, avrà un effetto dirompente sulla stessa credibilità delle istituzioni".

Per questo Libera Ascoli si associa a tutti i coordinamenti territoriali nella mobilitazione prevista per il 28 Novembre prossimo e, per favorire l'adesione della cittadinanza, abbiamo istituito alcuni punti di raccolta firme: sabato mattina in occasione dei mercati cittadini del Centro e di Porta Maggiore; nel pomeriggio in Viale Rozzi e domenica mattina a Piazza del Popolo.

Libera non appartiene ad un partito o ad un pensiero unico, ma appartiene a quegli uomini e donne che con entusiasmo, continuità e credibilità si impegnano a far vivere e concretizzare i diritti di ogni cittadino; in Parlamento l'appello è stato presentato infatti con una interrogazione bipartisan che vede tra i primi firmatari Veltroni (Pd) e Granata (Pdl). Libera si propone di costruire un percorso che abbia come obiettivo il rispetto delle regole e della legalità coinvolgendo tutti i cittadini che credono in questi valori: al di là del proprio pensiero, della propria spiritualità e del proprio colore politico.

Questo l'accorato appello di Libera affinché tutti insieme si possa lasciare un segno indelebile nella storia del Paese: "Invitiamo tutti i cittadini, associazioni, tutte le forze sociali, politiche cattoliche e non, a condividere con noi questo appello e a firmare perché la legge 109/96 mantenga e migliori i suoi effetti e non restituisca alla mafia ciò che gli è stato tolto sacrificando la vita di tante persone".

 

26/11/2009





        
  



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