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Mozione per la RIPUBBLICIZZAZIONE dell'acqua

San Benedetto del Tronto | L'hanno presentata i consiglieri comunali Fernando Palestini (Partito Democratico) Daniele Primavera (Rifondazione Comunista) Andrea Marinucci (Verdi).

Andrea Marinucci

Riceviamo da  Andrea Marinucci (Capogruppo Verdi Comune San Benedetto
del Tronto):

Come si fa a non essere d’accordo con Padre Alex Zanotelli che pochi giorni fa, ha usato una frase molto efficace, “Maledetti coloro che hanno votato per la mercificazione dell’acqua” per evidenziare l'ennesimo favore che questa classe politica fa alle lobby speculative. La privatizzazione dell’acqua è in effetti la vittoria della politica delle privatizzazioni, degli affari, del business.

A farne le spese è l’acqua, oggi il bene più prezioso dell’umanità, che andrà sempre più scarseggiando, sia per i cambiamenti climatici, sia per l’aumento demografico. Quella della privatizzazione è una scelta che sarà pagata a caro prezzo dalle classi deboli di questo paese (bollette del 30-40% in più, come minimo), ma soprattutto dai poveri di tutto il mondo. Se oggi 50 milioni all’anno muoiono per fame e malattie connesse, domani 100 milioni moriranno di sete. Chi dei tre miliardi che vivono oggi con meno di due dollari al giorno, potrà pagarsi l’acqua?

Siamo sicuri che la loro è solo una vittoria di Pirro, per questo chiediamo a tutti di trasformare questa ‘sconfitta’ in un rinnovato impegno per l’acqua, per la vita , per la democrazia. Siamo sicuri che questo voto parlamentare sarà un “boomerang” per chi l’ ha votato. Il nostro è un appello prima di tutto ai cittadini, dobbiamo ripartire dal basso, dalla gente comune, dalle istituzioni locali.

Nel nostro territorio i Verdi hanno proposto e sottoscritto mozioni sull’acqua nei Comuni di San Benedetto del Tronto, Grottammare, Cupra Marittima e Monteprandone, dove si chiede ai Sindaci e alle Giunte di dichiarare l’acqua bene comune, privo di rilevanza economica e di confermare il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico integrato e che tutte le acque sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà.

A Parigi hanno deciso di ripubblicizzare l’acqua dopo 25 anni: colpevole di questo dietrofront gli innumerevoli problemi avuti in questi anni con le società titolari degli appalti, tra cui l’aumento dei prezzi non accompagnato da un adeguato miglioramento dei servizi rimasti quindi obsoleti, abusi, prezzi gonfiati, corruzione e totale mancanza di trasparenza contabile. L’amministrazione comunale parigina in seguito ai problemi sopracitati ha deciso di voltare pagina e di prendere una decisione che secondo le prime stime farebbe risparmiare alla capitale francese 30 milioni di euro e in più stabilirizzerebbe il prezzo dell’acqua potabile.

Il nostro Governo invece di fare accordi con la Francia per acquistare know-how e tecnologia nucleare obsoleta e pericolosa, dovrebbe prendere esempio dalle esperienze positive dei municipi transalpini che hanno riottenuto la gestione totale delle acque pubbliche. MA NOI SIAMO INNOVATORI…..

La Mozione:

Al Presidente del Consiglio Comunale di:
SAN BENEDETTO DEL TRONTO
Dott.ssa Giulietta Capriotti

E p.c. Al Sindaco Giovanni Gaspari

MOZIONE URGENTE

IL CONSIGLIO COMUNALE DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO

PREMESSO CHE

L'acqua rappresenta fonte di vita insostituibile per gli ecosistemi, dalla cui disponibilità dipende il futuro degli esseri viventi;

Il diritto all'acque è un diritto inalienabile: l'acqua non può essere di proprietà di nessun, bensì bene condiviso equamente da tutti; l'accesso all'acqua deve essere garantito a tutti come un servizio pubblico;

Oggi sulla Terra più di un miliardo e trecento milioni di persone non hanno accesso all'acqua potabile. Si prevede che nel giro di pochi anni tale numero possa raggiungere i tre miliardi. Il principale responsabile di tutto ciò è il modello neoliberista che ha prodotto una enorme disuguaglianza nell'accesso all'acqua, generando oltretutto una sempre maggior scarsità di quest'ultima, a causa di modi di produzione distruttivi dell'ecosistema;

La risoluzione del Parlamento europeo dell'11 marzo 2004 già affermava, al paragrafo 5, "essendo l'acqua un bene comune dell'umanità, la gestione delle risorse idriche non deve essere assoggettata alle norme del mercato interno";

La risoluzione del Parlamento europeo del 15 marzo 2006 dichiara "l'acqua come un bene comune dell'umanità" e chiede che siano esplicati tutti gli sforzi necessari a garantire l'accesso all'acqua alle popolazioni più povere ed insiste affinché "la gestione delle risorse idriche si basi su un'impostazione partecipativa e integrata che coinvolga gli utenti e i responsabili decisionali nella definizione delle politiche in materia di acqua a livello locale e in modo democratico";

Il 4 novembre scorso il Senato ha approvato l'art. 15 del DL n. 135/09 che recita "adeguamento alla disciplina comunitaria in materia di servizi pubblici locali di rilevanza economica" e tra questi, uno in particolare, l'Acqua, con il decreto cambia il suo status: non più bene, ma merce;

Il provvedimento approvato dal Senato prevede la cessazione degli affidamenti "in-house" a società totalmente pubbliche controllate dai Comuni alla data del 31 dicembre 2011;
Pertanto, per effetto di tale legge, nel giro di un anno o al massimo entro il 2012, l'affidamento dei servizi pubblici locali (gas, trasporto, ecc., ...e l'acqua!!!) passerà in mano a "imprenditori o società in qualunque forma costituite" aprendo la strada, di fatto, ad un monopolio privato nelle mani di tre o quattro multinazionali;

 

Preso atto:

della necessità di individuare e fare propri alcuni principi basilari in tema di concezione dell'acqua come "bene comune";
che nel nostro Paese non esiste una legge che stabilisca quali siano i beni a rilevanza economica;

IMPEGNA PERTANTO IL SINDACO E LA GIUNTA COMUNALE A:

1. Costituzionalizzare il diritto all'acqua attraverso le seguenti azioni:
Riconoscere anche nel proprio Statuto Comunale il Diritto umano all'acqua, ossia l'accesso all'acqua come diritto mano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell'acqua come bene comune pubblico che non rientra tra i beni di rilevanza economica;
Confermare il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico integrato e che tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà;

2. Promuovere nel proprio territorio una Cultura di salvaguardia della risorsa idrica e di iniziativa per la ripubblicizzazione del Servizio Idrico Integrato attraverso le seguenti azioni:
informazione della cittadinanza sui vari aspetti che riguardano l'acqua sul nostro territorio, sia ambientali che gestionali;
contrasto al crescente uso delle acque minerali e promuovere l'uso dell'acqua dell'acquedotto per usi idropotabili, a cominciare dagli uffici, dalle strutture e dalle mense scolastiche;
promozione di una campagna di informazione/sensibilizzazione sul Risparmio Idrico, con incentivazione dell'uso dei riduttori di flusso, nonché studi per l'introduzione dell'impianto idrico duale;
promozione, attraverso l'informazione, incentivi e la modulazione delle tariffe, della riduzione dei consumi in eccesso;
qualità dell'acqua con pubblicazione delle analisi chimiche e biologiche in ogni quartiere e contrada;
promozione di tutte le iniziative finalizzate alla ripubblicizzazione del Servizio Idrico Integrato nel territorio di propria pertinenza.

3. Aderire e sostenere le iniziative del Coordinamento Nazionale "Enti Locali per l'Acqua Bene Comune e per la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato" recentemente costituitosi nell'ambito della Campagna Acqua Bene Comune che il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua sta portando avanti da circa tre anni;

4. Sottoporre all'Assemblea dell'Ambito Territoriale Ottimale l'approvazione delle proposte e degli impegni sopra richiamati oltre alla sensibilizzazione all'importanza della riduzione dei consumi di acqua in eccesso attraverso informazione, incentivi, nonché attraverso una modulazione della tariffa;

5. Sollecitare la Regione Marche a presentare una legge regionale che riconosca il Servizio Idrico come un servizio pubblico essenziale, di interesse generale, privo di rilevanza economica e, come tale, non soggetto alla disciplina della concorrenza.

San Benedetto del Tronto, 16 novembre 2009

I consiglieri comunali
Fernando Palestini (Partito Democratico)
Daniele Primavera (Rifondazione Comunista)
Andrea Marinucci (Verdi)

 

29/11/2009





        
  



1+5=

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