A tutto quanto sopra  va aggiunta l'intrinseca incapacità amministrativa e decisionale dell'amministrazione - Gaspari, il mancato raggiungimento di quasi tutti gli obiettivi programmatici (occupazione suolo pubblico, piano regolatore, ecc.), i clamorosi errori politici e tecnici (caso Ballarin, Piano di Spiaggia, art.29, ecc.) che hanno caratterizzato questi oltre tre anni e mezzo di vita amministrativa.
A fronte di questa situazione l'alternativa può essere un lento logoramento fino alla scadenza naturale del mandato oppure la sincera presa d'atto del fallimento di un progetto politico e di una esperienza amministrativa.

Riteniamo quindi che il Sindaco, piuttosto che sottoporre il centro-sinistra ad una prova di forza attraverso la discussione in consiglio di una mozione di sfiducia o attendere il verificarsi di una causa di scioglimento del consiglio, quale ad esempio la mancata approvazione del bilancio, debba assumersi interamente la responsabilità della crisi ponendo fine al mandato.

Le forze del centrosinistra dovranno a questo punto prendere atto della non ripetibilità dell'attuale esperienza amministrativa e della non ricandidabilità di Giovanni Gaspari e avviare un percorso comune, da affidare al giudizio degli elettori, per dare alla città un nuovo governo, in grado finalmente di affrontarne e risolverne i numerosi problemi.