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Riduzione dell’orario delle Poste: la CGIL minaccia il ricorso alle vie legali

Ascoli Piceno | La riduzione dell’orario di apertura di alcuni uffici postali della Provincia sta causando troppi disagi al personale, usato come “tappabuchi” in altre filiali, e ai cittadini che sotto le festività hanno visto negati i servizi per giorni e giorni.

di Redazione

Qualche settimana fa, la Segreteria Provinciale e le Rsu della SLC-CGIL avevano portato all'attenzione dei cittadini e dei Sindaci dei Comuni interessati la deleteria riduzione degli orari degli uffici postali messa in atto dall'Azienda Poste Italiane. Gli sportelli che da circa un mese restano aperti solo a giorni alterni sono quelli di Poggio di Bretta, Colli del Tronto, Monsampolo del Tronto e San Savino.

I disagi non hanno colpito solo i clienti di Poste Italiane, ma anche il personale. Gli impiegati applicati negli Uffici interessati (qualcuno con ben 30 anni di servizio alle spalle), nei giorni di chiusura sono diventati delle semplici "scorte" da utilizzare negli altri uffici per sostituire i colleghi in ferie e malattia. Tutto ciò conferma il sospetto che la "razionalizzazione" dell'orario nasconda quello che è il vero scopo dei Dirigenti, il totale smaltimento delle ferie annuali senza assunzione di ulteriore personale.

Fra i cittadini più colpiti dall'operazione ci sono i molti pensionati residenti nelle zone elencate: nel mese di gennaio si è verificato uno slittamento di più giorni della riscossione delle pensioni a causa della concomitanza delle festività con i giorni alterni di apertura. La stessa cosa si è ripetuta il giorno 16 per i pagamenti delle pensioni Inpdap, in quanto nella giornata di sabato i quattro uffici restano chiusi.

Da qualche giorno presso la Filiale Poste di Ascoli Piceno si è insediata una nuova Direttrice, la speranza di SLC-CGIL è che si possa riaprire un confronto su una situazione che anche le istituzioni ritengono di particolare gravità. La CGIL, coordinandosi con i Sindaci e le cittadinanze coinvolte, proseguirà la propria battaglia senza escludere il ricorso alle vie legali.

17/01/2010





        
  



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Riduzione dell’orario delle Poste: la CGIL minaccia il ricorso alle vie legali

Ascoli Piceno | La riduzione dell’orario di apertura di alcuni uffici postali della Provincia sta causando troppi disagi al personale, usato come “tappabuchi” in altre filiali, e ai cittadini che sotto le festività hanno visto negati i servizi per giorni e giorni.

di Redazione

Qualche settimana fa, la Segreteria Provinciale e le Rsu della SLC-CGIL avevano portato all'attenzione dei cittadini e dei Sindaci dei Comuni interessati la deleteria riduzione degli orari degli uffici postali messa in atto dall'Azienda Poste Italiane. Gli sportelli che da circa un mese restano aperti solo a giorni alterni sono quelli di Poggio di Bretta, Colli del Tronto, Monsampolo del Tronto e San Savino.

I disagi non hanno colpito solo i clienti di Poste Italiane, ma anche il personale. Gli impiegati applicati negli Uffici interessati (qualcuno con ben 30 anni di servizio alle spalle), nei giorni di chiusura sono diventati delle semplici "scorte" da utilizzare negli altri uffici per sostituire i colleghi in ferie e malattia. Tutto ciò conferma il sospetto che la "razionalizzazione" dell'orario nasconda quello che è il vero scopo dei Dirigenti, il totale smaltimento delle ferie annuali senza assunzione di ulteriore personale.

Fra i cittadini più colpiti dall'operazione ci sono i molti pensionati residenti nelle zone elencate: nel mese di gennaio si è verificato uno slittamento di più giorni della riscossione delle pensioni a causa della concomitanza delle festività con i giorni alterni di apertura. La stessa cosa si è ripetuta il giorno 16 per i pagamenti delle pensioni Inpdap, in quanto nella giornata di sabato i quattro uffici restano chiusi.

Da qualche giorno presso la Filiale Poste di Ascoli Piceno si è insediata una nuova Direttrice, la speranza di SLC-CGIL è che si possa riaprire un confronto su una situazione che anche le istituzioni ritengono di particolare gravità. La CGIL, coordinandosi con i Sindaci e le cittadinanze coinvolte, proseguirà la propria battaglia senza escludere il ricorso alle vie legali.

17/01/2010





        
  



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