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Associazioni riunite contro la "movida" ascolana

Ascoli Piceno | Alcuni enti della città mostrano preoccupazione verso la vita notturna del centro storico: ma si tratta davvero di un pericolo reale?

di Ugo Mancini

Piazza del Popolo gremita durante la Notte Bianca 2008

Nella giornata di venerdì 19 Febbraio è stato diffuso un comunicato stampa firmato dalle associazioni culturali Archeoclub, Italia Nostra, Cittadinanzattiva, dalla sezione ascolana del FAI e dal movimento d'opinione Ascoli Nostra.

Si riporta di seguito il testo:

"Per ridare vita, quella vera, al centro storico della nostra città è necessario che esso torni ad essere abitato. Escogitare eventi, a volte peraltro poco consoni alla dignità di questo splendido centro antico, non significa rivitalizzarlo, anzi, significa allontanare ogni eventuale possibile abitante. Gli attuali residenti in molti casi cercano addirittura di andarsene e per motivi molto semplici e comprensibili: l'impossibilità di avere una vita normale, come ad esempio poter dormire la notte, o poter avere un parcheggio sicuro. Ma ciò sembra impossibile. La cosiddetta "movida", ovvero gli schiamazzi notturni, impedisce in molte zone della città il sacrosanto riposo e, quanto ai parcheggi, sinora è stato il Far West. Ognuno faceva i propri comodi a tutte le ore del giorno e della notte. Per fortuna adesso si sta dando un taglio a questi comportamenti, che sono inaccettabili in ogni contesto civile, e dobbiamo ringraziare a tal riguardo il sindaco Castelli e la sua Amministrazione, che per questo avranno il nostro incondizionato appoggio. Le regole o ci sono, e allora vanno rispettate, o non ci sono e allora è il caos, e il caos non giova a nessuno, anzi, allontana cittadini e turisti. È così che il centro muore e non saranno le cure palliative di eventi occasionali a salvarlo. Bisogna riportare la gente a vivere nella città antica che è stata costruita a misura d'uomo, e che potrebbe offrire un'eccellente qualità della vita se solo si capisse il suo significato e si rispettasse il suo grande valore, invece di abbandonarla ad un traffico dissennato e alla maleducazione di pochi."

La lettura di questo comunicato può dare lo spunto ad alcune considerazioni relative ad un confronto tra la situazione odierna della città di Ascoli e quella degli anni passati.

Certo è condivisibile l'opinione espressa dalle suddette associazioni in riferimento al malcontento causato dal disturbo della quiete notturna. Ma va anche considerato, allo stesso tempo, che dopo tanti anni di preoccupante vuoto sociale, finalmente il centro storico di Ascoli si sta ripopolando. Questo grazie, soprattutto, alla presenza dell'Università, che ha portato tanti giovani a ritrovarsi, la sera, nelle strade e nelle piazze cittadine.

Ora, che ciò possa portare all'ostentazione della mancanza di rispetto di alcuni è un dato incontrovertibile, la maleducazione, come ben sappiamo, si annida ovunque. Tuttavia, forse, non è il caso di generalizzare. Il fatto che alcuni locali del centro storico, frequentati da studenti, si stiano riempiendo di musica ha anche i suoi lati positivi. Ascoli sta uscendo da un isolamento che per troppo tempo è stato la causa del suo aspetto spettrale dopo le 8 di sera.

Si può condividere anche che delle regole siano necessarie, ma non troppo repressive. In questo senso è emblematico il caso di una città come Bologna, che a causa delle ultime amministrazioni troppo rigorose da fucina culturale che era si sta avviando ad un processo di standardizzazione sociale preoccupante.

Infine un'ultima considerazione andrebbe fatta sul considerare alcuni eventi "poco consoni" al centro storico di Ascoli. Chi può dare dei giudizi in merito ad un espressione culturale, alla sua dignità o meno? C'è il sospetto, in questo passaggio del comunicato, di una certa chiusura verso il diverso, verso il nuovo. Una chiusura che potrebbe essere uno dei fattori principali dell'isolamento culturale ascolano di cui si parlava poco sopra.

21/02/2010





        
  



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