La proposta di Benigni su servizio di gestione degli impianti di pubblica illuminazione e semaforici
San Benedetto del Tronto | "Nelle prossime sedute del Consiglio comunale sarà approvato l'atto di indirizzo con cui affidare in concessione il servizio di gestione degli impianti di pubblica illuminazione e semaforici mediante gara ad evidenza pubblica".
Claudio Benigni
Ma al di là degli obblighi normativi, voglio sottolineare che questa scelta rientra in una precisa volontà politica dell'Amministrazione comunale di rendere ulteriormente trasparente il modo in cui gestisce i servizi, chiudendo un'epoca di "rendite di posizione" consolidate che certo non sono la miglior soluzione per efficienza ed economicità delle prestazioni. E' accaduto, ad esempio, per il servizio di pubblica affissione, accadrà con la pubblica illuminazione e per altri servizi. La gara pubblica è il metodo più corretto e trasparente per assicurare ai cittadini servizi efficienti a prezzi giusti.
Va anche detto, peraltro, che l'affidamento della gestione della pubblica illuminazione all'Azienda MultiServizi, deciso dalla precedente Amministrazione, non aveva certo rappresentato un grande affare per quella società il cui capitale, è bene ricordarlo, è quasi tutto detenuto dal Comune.
Basti pensare che, in cambio di un servizio tanto oneroso, il Comune ha erogato annualmente 775.000 euro con cui pagare il costo dell'energia elettrica e le spese per la manutenzione di oltre 9.000 punti luce. Poiché, com'è facile immaginare, la maggior parte della somma se ne andava per le bollette, l'AMS ha dovuto assicurare l'efficienza della pubblica illuminazione con una media di 15 euro all'anno per lampione, neppure il costo di una lampadina! Con grandi sacrifici e grande impegno del personale si è sinora riusciti a tirare avanti ma le politiche di risparmio energetico richiedono oramai ineludibili investimenti sugli impianti che non è possibile procrastinare.
La gara risponderà dunque a tutte queste necessità. Quanto al personale oggi impiegato per questo lavoro, voglio ricordare che l'atto di indirizzo, e ovviamente la successiva gara, conterranno la specifica clausola che il vincitore dell'appalto dovrà assorbire il relativo personale che, ritengo, andando a lavorare in una grande azienda (viste le dimensioni dell'appalto, è lecito presupporre che parteciperanno alla gara aziende di rilevanti capacità), avrà la possibilità di compiere progressi sia dal lato professionale sia sotto il profilo delle opportunità di carriera.
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26/02/2010
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