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La fondazione Libero Bizzarri presenta il film “Il giorno, la notte. Poi l’alba”.

San Benedetto del Tronto | Dalla corte di Federico II il sogno di un mondo migliore possibile.

di Giovanni Palestini

"E' nato da un sogno e un atto d'amore" spiega il regista Paolo Bianchini nell'introdurre la proiezione del suo film "Il giorno, la notte. Poi l'alba", avvenuta sabato 20 febbraio mattina nell'Aula Magna dell'Istituto Tecnico - Liceo Linguistico "A. Capriotti" di San Benedetto del Tronto.

Il film, infatti, è nato grazie al lavoro di un team ben coeso costituito non solo dagli attori e dai tecnici ma di tutto un paese, i generosi abitanti dell'antica e bella Tuscania in Provincia di Viterbo, che hanno ricreato una delle pagine più tristi della Cristianità (le Crociate), ma anche una delle più alta e sublimi per l'arte, le scienze, la cultura, scritta dall'imperatore Federico II.

Il sogno di Federico II (impersonato da Giulio Brunetti), come quello del regista Paolo Bianchini e di tutti gli uomini di buona volontà è nella speranza che l'armonia dell' universo alberghi, finalmente, anche nell'anima umana: la pace, la fratellanza universale, il rispetto per ogni cultura, la fede verso una scienza e un progresso tecnologico al servizio dell'uomo e non contro esso.

E' l' incontro e l'armonia fra diversi e nello steso tempo uguali: tante e diverse, piccole, medie, grandi, giganti uova di falco che racchiudono in se stesse il medesimo mistero della vita.

Il film "Il giorno, la notte. Poi l'alba" può essere anche titolato "Inno alla vita", perché di questo si tratta, dalla prima scena di un San Francesco che innalza al cielo la sua disperazione mentre stringe con lo stesso calore la mano del saraceno e del cristiano uccisi in nome di un Cristo che predicava l'amore e la fratellanza.

C'è poi la lettura in chiave pedagogica che il film offre. Il conflitto è positivo solo se produce armonia. Nel senso che è possibile educare alla pace anche partendo dal naturale conflitto che i bambini esprimono nel gioco.

Scene magistralmente realizzate da bambini e adolescenti (cattolici, ebrei, musulmani) del rincorrersi, della stretta di mano, della complicità propria dei ragazzi. E' il discorso pedagogico di Bianchini: educare alla pace si può e si deve.

E' possibile dirigere l'aggressività umana verso mete di senso, è possibile educare alla pace e alla tolleranza. Gravano quindi grandi responsabilità sia sulla famiglia che sulla scuola e suoi responsabili delle politiche scolastiche, dei governi.

"Un re deve ubbidire alle leggi della Vita" e "Il Diritto è lo strumento perché la legge rimanga stabile e duratura", "Il perfetto amore è come un fuoco che non si spegne", "Anche le tenebre hanno un cuore luminoso", "Le lacrime sono il sangue dell'anima e possono lavare il sangue del corpo".

Sono solo alcune delle pillole di saggezza che i tanti ragazzi presenti hanno potuto assimilare, insieme alla salvifica verità lasciataci da Federico II e cioè che "non con la spada (imposta dal Papa Onorio III), né con il ricatto (vedi la minaccia della scomunica), ma con le armi del cuore e della ragione è possibile sedare ogni conflitto".

Uno straordinario Pietro Salvi nel ruolo "serio e drammatico" di un San Francesco carico di umanità, emblema di una Chiesa universale che nella povertà e nell'umiltà ritrova il senso della missione del Cristo fra gli uomini; arrabbiato e ribelle verso le iniquità e le ingiustizie, dolce e pacifico, amorevole padre dell'indifeso, dell'innocente, delle vittime del sistema.

Bravo Salvi! E bravi tutti. Speriamo che il film possa girare gratuitamente per le scuole e che, quindi, a tutti i ragazzi sia data la possibilità di vederlo e che non resti, invece, soltanto la produzione di un buon prodotto cinematografico destinato alla visioni di pochi eletti.

Si ricorda come il film "Il giorno, la notte. Poi l'alba" , sia stato realizzato col patrocinio dell'UNICEF, dell'Università Federico II di Napoli e dell'Università per stranieri di Siena.

L'evento sambenedettese è stato curato dalla Fondazione Libero Bizzarri, in collaborazione dell'Istituto Tecnico Commerciale "A. Capriotti" e in collaborazione della Rai Educational.

Presenti all'evento: Pietro Di Gennaro della RAI Educational che ha curato la comunicazione del film, il regista Paolo Bianchi, la presidente della Fondazione Libero Bizzarri Maria Pia Silla e i collaboratori Francesca Vagnoni e Massimo Consorti.

Quest'ultimo con una grande esperienza come inviato di guerra, esperto in cinematografia e direttore della rivista UT, la Dirigente Scolastica del Capriotti Elisa Vita, il cinereporter RAI e autore di "Dietro l'obiettivo, un uomo" Claudio Speranza.

02/03/2010





        
  



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