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Massimo Rossi: “La tutela ambientale al centro di un nuovo modello sociale ed economico”

Ancona | Il candidato Presidente denuncia l’aggressione al territorio marchigiano in atto da alcuni anni con la cementificazione e discutibili grandi opere.”Il paesaggio è un bene di tutti”.

di Redazione

"E' inutile fare gli spot con Dustin Hoffman, se non si mette un freno alla cementificazione del territorio". Lo afferma Massimo Rossi affrontando uno dei temi principali della sua campagna elettorale: l'ambiente.

"Nel periodo 2001- 2008 - denuncia il candidato della sinistra marchigiana - la superficie edificata della nostra regione è aumentata del 12,5% a fronte di una media nazionale del 7,8%. Inoltre, come emerge da ‘L'Atlante sul consumo del suolo' recentemente pubblicato dalla Regione, riferito in particolare ad undici aree urbane funzionali realizzate attorno ai maggiori centri nel periodo 1954/2007, a fronte di un incremento demografico pari al 37%, il suolo urbanizzato ha avuto un incremento del 319%!".

In sostanza denuncia Rossi "il cemento continua a divorare il territorio alla velocità di un ettaro al giorno, spesso ricoprendolo con edilizia di bassa qualità". Questa nuova cementificazione va a distruggere la qualità dei nostri luoghi di vita in nome di interessi speculativi di pochi. Oltre all'edificazione incontrollata l'aggressione al territorio si manifesta attraverso grandi infrastrutture che continuano a proporre una visione della mobilità urbana ed extraurbana basata principalmente sul trasporto privato e con costi pesantissimi per la collettività. "Un esempio per tutti è la Quadrilatero. Il tratto Collesentino-Foligno di 25 km avrà un costo di un miliardo e duecento milioni di euro. Lascio immaginare ad ogni marchigiano che cosa si potrebbe fare con questa somma, oggi ancor di più a fronte di una gravissima crisi economica che colpisce migliaia di lavoratori. Inoltre - prosegue Rossi - questo grande progetto ha sottratto sovranità alla Regione ed è stato dato in gestione ad una Società controllata con un meccanismo che prefigura quello oggi in atto per la Protezione Civile con i connessi rischi di opacità, clientelismo e corruzione".

Dunque si continuano a privilegiare le grandi arterie viarie mentre "si ridimensiona pesantemente la rete ferroviaria, sia per il trasporto merci che per quello dei passeggeri". Viceversa per Massimo Rossi l'ambiente deve essere al centro di un nuovo modello economico che coniughi buona occupazione e tutela del territorio. E' necessario riconoscere il paesaggio "come bene comune, valore e risorsa per l'intera comunità regionale sotto i profili socio-economico, culturale, psico-fisico secondo i principi ispiratori e le finalità della "Convenzione Europea del Paesaggio".

Per Massimo Rossi è necessario definire "il nuovo Piano Paesaggistico Regionale; che va approvato rapidamente, non oltre il primo anno dall'insediamento della nuova amministrazione regionale, una legge urbanistica e sulla pianificazione territoriale che renda possibile la progressiva e rapida riduzione del consumo di suolo, fino a consumo zero, che renda obbligatoria la pianificazione urbanistica intercomunale, che preveda incentivi per i Comuni che risparmiano territorio, che consideri il Piano territoriale provinciale di coordinamento (PTC) strumento applicativo del Piano Paesaggistico Ambientale Regionale, senza possibilità di deroga dallo stesso, che definisca linee guida regionali per la localizzazione degli impianti fotovoltaici ed eolici richiedendo che vengano assunte all'interno dei PTC provinciali e vengano rese operative da coerenti "piani comunali per la localizzazione degli impianti energetici".

03/03/2010





        
  



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