Impianti fotovoltaici e tutela del paesaggio: i Verdi propongono un Piano Regolatore dellEnergia
San Benedetto del Tronto | Gestione oculata del territorio per ovviare al problema dello sfruttamento dei terreni agricoli. Sfruttare i tetti dei capannoni offrendo energia in cambio: Canducci sottoscrive la proposta di Cimini.
di Redazione
Impianto fotovoltaico
Nella direzione giusta va ad esempio la recente proposta di Giovanni Cimini: "installare impianti nelle aree industriali, sfruttando le coperture dei capannoni. Ma non è solo questo, per superare eventuali resistenze, diffidenze e problemi di accesso al credito, Cimini propone agli imprenditori della vallata di mettere a disposizione di un gruppo di aziende specializzate e di un Fondo di investimento i loro tetti, offrendo in cambio energia". Secondo Canducci: "Questo è lo strumento giusto, solo così si può raggiungere l'obiettivo di produrre da fonti alternative una quantità di energia sufficiente a rendere autonoma la nostra provincia".
Rispetto al problema dell'occupazione di terreni agricoli i Verdi di dichiarano coscienti del grande valore del nostro paesaggio e delle nostre eccellenze agroalimentari, e se schierano a difesa di questi patrimoni. Come? Attraverso una "corretta e virtuosa gestione del territorio". "I nostri comuni - suggerisce Canducci - devono individuare preventivamente gli spazi da destinare all'installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili dando priorità alla copertura dei tetti e coinvolgendo non solo, come previsto dalla legge, i rispettivi consigli comunali, ma tutti i portatori di interesse: imprenditori, agricoltori e cittadini".
Occorre una sorta di "Piano Regolatore dell'Energia" che regoli l'iniziativa privata affiancandola alla programmazione pubblica. A tale scopo è fondamentale che ogni comune rediga il proprio Piano Energetico Ambientale, così da conoscere i consumi energetici del territorio e individuare gli strumenti per soddisfarli tendendo all'autonomia e scongiurando il rischio dell'installazione di grandi centrali.
"E' vero - conclude Canducci - l'impatto visivo e le possibili conseguenze di un'invasione di pannelli sulle colline possono rappresentare un rischio per la nostra agricoltura e per il nostro paesaggio, ma non dimentichiamoci quale potrebbe essere l'effetto sulla nostra economia, sul nostro territorio e su noi cittadini di una eventuale realizzazione di una centrale nucleare o a carbone. proprio per evitare tutto ciò è necessario un approccio equilibrato e una forte presenza delle amministrazioni pubbliche".
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09/03/2010
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