Pallamano A2, l'Ascoli nonostante la sconfitta spera ancora nella salvezza
Chieti | I bianconeri, deludenti e mai in partita, devono ringraziare il Monteprandone vincente a Cingoli.
di Emidio Cinelli
foto d'archivio
Nella fattispecie i cugini del Monteprandone, che vincendo lo scontro diretto contro il Cingoli, hanno ottenuto la salvezza affossando gli uomini di Nocelli.
Infatti grazie all'impresa della squadra di Romandini all'Ascoli sarà sufficiente non perdere sabato contro il Pescara per conquistare la salvezza, mentre il Cingoli nell'ultima giornata di campionato osserverà il proprio turno di riposo.
In realtà c'è poco da raccontare della prestazione dei bianconeri. Brutta partita e sconfitta meritata per gli uomini del presidente Salvi, che lasciano il Pala Santa Filomena con un pesante 34 a 24 a favore dei padroni di casa del Chieti.
Fin dalle prime battute i ragazzi di Menendez riescono ad imporre la maggior organizzazione di gioco e portarsi rapidamente in vantaggio per 6 a 2 con un Stanevicius davvero superlativo sia in cabina di regia che in fase di conclusione.
L'Ascoli è sembrato sin dall'inizio incredibilmente spento e poco motivato con diverse carenze nell'organizzazione del gioco in fase di attacco e poca concentrazione nella fase difensiva, accentuata dall'ingenuità commessa al 11^ minuto da Ioneac che si fa espellere per un fallo antisportivo.
Così si spiega il risultato di 22 a 13 con il quale si chiude il primo tempo.
Nella ripresa ci si attende la reazione veemente dell'Ascoli, ma è ancora il Chieti a dettare i ritmi di gioco, soprattutto quando all'undicesimo del secondo tempo l'allenatore bianconero si arrende affidandosi solo alla buona sorte(leggi Monteprandone) e mettendo in campo i ragazzi dell'under 18 che negli ultimi due mesi di campionato sono stati relegati ai margini della prima squadra.
Si chiude con il risultato finale in favore del Chieti di 34-24 una partita che l'Ascoli ha perso prima ancora di scendere in campo.
Le ragioni principali di tale situazione sono da ricercare non solo nelle scelte tecniche dell'allenatore(rinuncia al modulo che negli ultimi due mesi di campionato aveva permesso il recupero in classifica e la resa sul campo quando ancora mancavano 20 minuti al termine), ma soprattutto in alcune scelte del gruppo dirigenziale che nell'immediata vigilia e nell' immediato prepartita di un impegno così delicato ha messo in atto comportamenti che hanno minato la tranquillità della squadra per perseguire il fine personale di un singolo.
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20/04/2010
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