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Marco Lodoli all'Auditorium incontra gli studenti del Liceo Classico"Leopardi"

San Benedetto del Tronto | Il Liceo Classico "Leopardi" in collaborazione con "La Bibliofila" e l'Assessorato alle Politiche Culturali del Comune, organizza il 26 aprile alle ore 10.00, presso l'Auditorium Tebaldini, l'incontro con Marco Lodoli.

di Roberta Capriotti

Marco Lodoli

L'evento rientra nelle iniziative culturali promosse dal Liceo e si propone di realizzare una "conversazione" con Marco Lodoli, docente di lettere presso un istituto romano, giornalista e scrittore, sulle tematiche degli adolescenti nel mondo della scuola italiana.

Introdurrà Mimmo Minuto della libreria "La Bibliofila, coordinatrice dell'intervento sarà la Prof.ssa Tiziana Liberati, docente di lettere al liceo classico, relatore sarà lo studente della Ia Giuseppe Michetti.

Marco Lodoli, nato a Roma nel 1956, laureato in Lettere, giornalista e scrittore, è insegnante di Italiano in un istituto professionale al Tuscolano, nella trincea del popoloso quartiere della periferia romana. Dapprima scrittore di poesie, approda alla prosa con il suo primo romanzo, Diario di un millennio che fugge, che ha vinto il Premio Mondello. Opera prima, giudicato dalla critica il suo romanzo migliore, narra di un giovane che dal punto di osservazione di una piccola isola dell'Atlantico, con accanto una bellissima donna sordomuta, riflette sui rapporti e i sentimenti della propria spaesata esistenza.

Dopo Snack bar Budapest, Lodoli pubblica la raccolta di racconti Grande raccordo, punto già stabile di una poetica che si dispiegherà a pieno in varie opere successive, da I fannulloni (ha vinto nel 1990 il premio Piero Chiara) a La notte. Fra realtà, iperrealismo e trasfigurazione fantastica, al centro delle storie di Lodoli c'è un'epica metropolitana i cui personaggi sono degli emarginati, dei sognatori sconfitti, degli sbandati colti sul margine estremo di irredimibili sconfitte e solitudini. Uno dei caratteri più forti dell'autore romano è la forte partecipazione emotiva alla sorte dei personaggi.

I professori e altri professori, del 2003, è una raccolta di nove racconti incentrati sul mondo della scuola, sul rapporto fra allievi e maestri, sulle sorprese, i pericoli, le trappole e le magie dell'insegnamento.

I temi ricorrenti nella sua opera sono il viaggio e la morte, ma soprattutto il rapporto tra l'io e l'altro (il "diverso"). Gli è stata talvolta rimproverata, nelle sue favole metropolitane, una certa tendenza al "poeticismo" e all'elegia.
Collabora con il quotidiano La repubblica, dove, nella Cronaca di Roma, firma una rubrica che si chiama Isole e, nell'edizione nazionale, è editorialista su temi relativi ai giovani e la scuola.

Ha vinto nel 1990 il premio Società dei Lettori, Lucca-Roma; nel 1992,1997 Grinzane-Cavour con i romanzi Cani e Lupi e Il vento ;nel 1996 il Premio Palazzo al Bosco e nel 1999 il Premio Nazionale Letterario Pisa con il romanzo I fiori.

Ogni giorno, in presa diretta si incontra e scontra con la scuola, con gli studenti e con il difficile e appassionante mestiere di insegnante. Nel suo ultimo libro, Il rosso e il blu, attraverso brevi ma folgoranti osservazioni, affronta i molti "cuori ed errori" che sono disseminati nella scuola italiana, e di cui è testimone quotidiano, esprimendo così il suo punto di vista sui numerosi temi del dibattito pubblico sull'educazione scolastica e i giovani d'oggi: dal momento topico dell'esame di maturità alla piaga emergente del bullismo; dalla straniante e defatigante esperienza delle gite di classe al problema della droga; dall'angoscia degli studenti per il loro futuro alla sintonia magica che talvolta si crea con il loro professore.

Si delinea cosi un percorso mai scontato, dove la chiarezza espressiva è contemperata dalla profondità di giudizio. Gli errori della scuola sono solo un aspetto della questione. Non avrebbero senso e importanza, se dietro di essi non ci fosse la passione, insomma i cuori. Il rosso e il blu raccoglie, amplia e integra una serie di interventi che Marco Lodoli ha prodotto sulla carta stampata dal fronte della sua cattedra: compreso quello -famosissimo e ispiratore di una canzone dei Baustelle - sui pantaloni a vita bassa e sulla rassegnazione (oggi solo pochissimi possono permettersi di avere una personalità) della studentessa che li indossava.

In un suo intervento su quali siano i nuovi valori, reso all'Enciclopedia multimediale delle scienze filosofiche, Lodoli ha dichiarato di dividere la sua esistenza essenzialmente in due attività, la mattina insegna in una scuola e poi il resto della giornata è dedicato alla scrittura:"...Da quando avevo vent'anni ho cominciato a scrivere racconti, poesie e poi cose sempre più complesse come anche romanzi. Questo percorso mi ha portato fino a qui, libro dopo libro. E' come se poi il mio obiettivo non fosse stato tanto quello di scrivere dei libri, non è che volevo aggiungere volumi a un'ipotetica biblioteca, ma quello della conoscenza, della conoscenza di me stesso e di quello che mi circonda e che mi ha circondato da quando avevo vent'anni, da quando ero ragazzo fino a oggi, come se fosse stato un cercare, tramite le parole, il cammino da fare, come ritrovare delle briciole o dei sassolini, che mi potessero portare là dove qualcosa mi aspetta evidentemente. Ogni volta pensavo di essere giunto, di essere arrivato. Ogni libro pensavo che potesse essere l'ultimo, ecco. Poi invece naturalmente non è mai così, perché il nostro percorso è sempre imperfetto, è sempre fallace, provvisorio, e quindi si aggiungono altre parole, si aggiungono altri libri. E' come il gambo, forse il gambo di una rosa, che si allunga, su cui uno deve camminare, per arrivare al fiore in cima, ecco, saltando anche tra la rugiada e le spine, ecco. Oggi siamo qui per ipotizzare un po' quelli che possono essere i valori, intorno ai quali si può organizzare un'esistenza, quelli che possono nutrire la nostra vita."

22/04/2010





        
  



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